tendenza perenne, a dispetto di ogni nostra migliore saggezza, a violare ciò che è la Legge, soltanto perché la riconosciamo tale?”
     Con una finezza analitica sorprendente, Poe legge nella psiche umana le debolezze che la fanno regredire a un livello bestiale. Coglie inoltre perfettamente il senso di colpa che nasce nell’uomo consapevole delle proprie bassezze: il gesto di accecare il gatto può leggersi proprio come il tentativo di chiudere per sempre l'occhio che smaschera la meschinità umana, che legge nell'intimo del protagonista. L'orrore dunque deriva dal quotidiano e dal familiare, i fatti stranianti avvengono in luoghi familiari, conosciuti, domestici appunto, e i delitti sono commessi da chi si crede di conoscere come persona buona e innocua.
     La grande lezione di Poe, attualissima in questi tempi in cui la cronaca nera è piena di vicende familiari finite tragicamente, è che il male, prima di venire dall'esterno, è una componente inscindibile di ciascuno e negarla è impossibile e deleterio. Solo accettandone l'esistenza è possibile dominarla e sconfiggerla.
                                                                               Silvia Ferrari

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