ELEZIONI 2009: PRIMI "GIOCHI DI POTERE"
                                  di Silvia Ferrari

     Il conto alla rovescia segna -9 mesi all'appuntamento con le elezioni amministrative di maggio 2009: un periodo di gestazione che non mancherà di offrirci gustosi spunti di cronaca, se la campagna elettorale seguirà i toni non troppo placidi delle candidature preliminari. Su tutti pesa il nome di Ettore Pirovano, ex sindaco di Caravaggio ed attualmente deputato della Lega a Montecitorio e membro della IV Commissione per la Difesa: della sua candidatura a presidente della Provincia si è fatto promotore niente meno che il padre padrone del Carroccio, il Senatùr Bossi in persona. Con uno sponsor di tale peso alle spalle, i giochi potrebbero sembrare conclusi, almeno per quanto riguarda la poltrona di via Tasso; invece, a sorpresa, scatta la candidatura, anzi, l'auto-candidatura di Marco Pagnoncelli, fresco di dimissioni dal suo incarico di assessore regionale all'Ambiente al Pirellone.
     Dietro a questo colpo di scena, sussurrano le malelingue, più che una scelta volontaria c'è un lavorìo esasperato dei forzisti del capoluogo, impegnati in una lotta fratricida contro i compagni di partito orobici: oggetto della contesa, il piano cave per la bergamasca presentato da Pagnoncelli ed approvato solo dopo molti, troppi, cambiamenti. Il fatto che Pagnoncelli, ultimamente, non coltivi rapporti idilliaci con il vice-coordinatore nazionale di FI Giancarlo Abelli completa il quadro. Di fronte a tale scenario, il consigliere regionale dei Verdi Saponaro non è quindi il solo a pensare che l'auto-candidatura sia solo un tentativo di salvare la faccia con un colpo di mano dell'ultimo minuto. Certo è che, alla fine, le proposte verranno decise agli alti vertici e Pirovano sembra essere il giocatore più quotato al momento.
     Non è da sottovalutare nemmeno una ri-candidatura di Valerio Bettoni, se dovesse passare la proposta di Maroni sul terzo mandato: questo permetterebbe all'attuale presidente di riproporsi alla testa di via Tasso, con l'appoggio di Italia dei Valori e dei Verdi. Dalla sua, il verace Bettoni ha esperienza e una serie di attuazioni apprezzate dalla cittadinanza e dal mondo politico; dall'altro, c'è da dire che, essendo essenzialmente un autonomo, potrebbe decidere di schierarsi con il centrosinistra, soprattutto dopo l'apprezzamento mostrato dai suoi esponenti nei confronti del suo operato. Le ruggini esistenti con la Lega, che nel 2004 si rifiutò di appoggiarlo nella corsa per la rielezione, potrebbero ora far perdere al Carroccio la possibilità di accaparrarsi un cavallo vincente e, soprattutto, molto amato dagli elettori. Tra i due litiganti, è proverbiale che goda il terzo; qualche

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