pantalone sia finito nello stand degli sconti (forse ha le gambe dotate di vita propria). Chiaramente, il pantalone è tornato a giacere sugli scaffali, ma ci siamo domandati: “quante donne ci cascano in questo tranello e pur di non fare la figuraccia di fronte a decine di donne in fila e non comprare il pantalone si rassegnano a spendere 90,00 euro per qualcosa del quale non avevano bisogno, ma che pensavano di poter acquistare come un affare?“ Secondo noi tante, troppe.
     I negozi di scarpe, stranamente, sembrano quasi immuni dai saldi, sbandierando un timido sconto al 10 max 15%, mentre quelli con la biancheria per la casa al massimo ci offrono strofinacci per la cucina ad 1 euro ciascuno o 4 asciugamani per gli ospiti a 4,90 euro. Ora, premesso che vorrei conoscere una famiglia che quando riceve gli ospiti li manda direttamente in bagno a lavarsi perché così hanno il loro asciugamanino personale (parliamo di 20 x 15 cm), queste offertone in saldo le troviamo anche al mercatino rionale durante tutto l’anno, o no?
     I piedi fanno male, la testa duole per la confusione, il morale è confuso e arrabbiato. Abbandoniamo il centro senza neanche un sacchettino, ma con tante idee in testa in merito ai saldi di fine stagione. Primo: la merce in vendita nel 90% dei casi non è quella vista nei mesi precedenti, ma spesso sono avanzi di magazzino. Trovare l’occasione è una rarità. Secondo: spesso sono difettati ma nella confusione dei negozi e del momento non si riesce mai a capirlo. Terzo: molti negozi si rifiutano di fare il cambio merce dopo l’acquisto o non accettano la carta di credito per il pagamento, contravvenendo a tutte le indicazioni date dalla Camera di Commercio, purtroppo però la maggior parte delle persone, pur di acquistare qualcosa, si rassegna e paga in contanti. Quarto: la constatazione più triste di tutte è che le persone che abbiamo incontrato non avevano bisogno di nulla, hanno acquistato solo perché la merce è “in Saldo” e quindi è pari a un bene prezioso, peccato che poi si andrà ad ammonticchiare in fondo all’armadio, inusata.
     Per favore, commercianti, non piangete miseria dicendo che l’economia si è fermata e voi non riuscite ad arrivare alla fine del mese perché non vendete niente, siamo disposti a comperare, ma solo roba di qualità, anche se non è un saldo roboante all’80%, non fateci passare per stupide cercando di convincerci che i costumi da bagno sono della collezione invernale, siamo un Paese in crisi, ok, ma non un Paese di stupidi! E, soprattutto, non vendeteci cose muffose, o “fuffose” se preferite…

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