“CARE” BANCHE NON FATE LE FURBE
di Omar Gabbiadini - Consulente Tributario
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A chi non è mai capitato di essere stato vittima diretta o quantomeno per sentito dire da un parente o amico di un raggiro o di uno scippo del portafoglio? L’occasione fa ghiotto il ladro e il furtarello del bancomat o della carta di credito è subito fatto. Sicuramente ci rechiamo presso la nostra banca di fiducia, alla quale affidiamo i nostri averi, e raccontiamo tutti depressi l’accaduto. Come risposta ci vediamo recapitata una lettera nella quale con molta tristezza l’Istituto ci comunica che il rimborso non può avvenire in quanto i responsabili del bancomat e del pin siamo noi ed esclusivamente noi, citando diversi articoli firmati all’atto del rilascio della carta derubata. Ma signore e signori ecco il colpo di scena. Non sempre le banche hanno ragione. Vi spiego meglio l’accaduto.
Nel mese di gennaio pagavo un acquisto presso un ipermercato tramite carta bancomat e terminata l’operazione mi accingevo a prendere il mio bancomat, resomi dalla cassiera, dalla mensola della cassa adibita alla restituzione del resto. Qualche giorno dopo, effettuando il pagamento di un altro acquisto presso un esercizio commerciale, utilizzavo nuovamente il bancomat, ma mi veniva detto dalla commessa che la carta risultava bloccata. Stupito, ho ripreso la stessa accorgendomi che era identica alla mia, ma intestata ad un’altra persona. Era pertanto stata sostituita l’ultima volta che l’avevo utilizzata. Chiamo il numero verde per il blocco e la mattina seguente mi reco dai carabinieri a sporgere denuncia (su consiglio tra l’altro della banca stessa), scoprendo che anche la carta sostituita risultava rubata. Mi reco nuovamente presso la banca per consegnare copia della denuncia e per comunicare che gli acquisti effettuati tramite bancomat a mia insaputa ammontano a € 2.000 circa, oltre ad un utilizzo di carta di credito, ovviamente con firma falsa.
Mi fanno compilare diversi moduli fra cui la denuncia di “disconoscimento” delle operazioni effettuate. A questo punto mi sento tranquillo di un rimborso, almeno parziale, da parte dell’Istituto in quanto trattasi di uso fraudolento da parte di estranei con inganno in quanto la carta è stata proprio sostituita e non semplicemente rubata.
Lo sportellista mi rincuora assicurandomi che in linea di massima non ci sarebbero stati problemi in quanto è un evidente caso di raggiro.
Il giorno seguente venivo informato della scarsa probabilità di rimborso in quanto, come successivamente motivato nel diniego, l’unico responsabile dell’utilizzo del codice accesso bancomat risulta essere il titolare e lo stesso deve
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