pieni di strumenti e una “storylines” centenaria con istruttori di fama internazionale.
Ci siamo, silenzio, inizia lo spettacolo. L’emozione corre veloce nelle nostre vene, non immaginiamo come possano sentirsi i ragazzi laggiù, quanto corre il loro cuore di fronte a migliaia di persone. Il tutto si consuma in pochi minuti di
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rappresentazione; alla fine sono stati superlativi, gli errori commessi durante l’allenamento sono svaniti, il coach ha gli occhi lucidi, segno che la MillenniuM ha lavorato bene, ha emozionato; i ragazzi italiani, in gara, hanno quella magia in più che permette loro di recuperare un po’ quel gap tecnico irrimediabile.
Sì, la giuria ci ha premiati, siamo settimi, ovvero siamo in finale, dove solo dieci gruppi dei venti partecipanti si esibiranno questa sera per l’ultima competizione, che ne decreterà il team vincitore. Ora, tornati al parcheggio, ci si può finalmente rilassare.
Al rifugio per gli scout si pranza e si discute della gara, sono stati bravi, certo, ma dice Giò che durante la finale nulla più potrà essere perdonato, mentre Ale, pur confermando l’ottima prestazione in semifinale, sostiene che si deve lavorare sui singoli errori personali, purtroppo ancora troppi. Insomma, si deve lavorare molto.
Trascorre veloce il pomeriggio in attesa della partenza per la finale. Allo stadio hanno inizio i riti preparatori mentre la sera ci avvolge piano piano. Noi corriamo nella zona |
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riservata alla stampa, come oggi, e ci godiamo lo spettacolo.
È finita, la gara è finita, abbiamo dato il massimo, ma ora è tutto in mano ai giudici che, verso le 22:00, proclameranno il vincitore. La MillenniuM, tornata al pulman, esplode in un urlo liberatorio, compaiono pianti sparsi ovunque, gli |
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