vera e propria: questo tipo di vendita consente un rapporto diretto tra il produttore e il consumatore, eliminando tutti gli intermediari della filiera di distribuzione. "Bergamo è la prima provincia a livello lombardo per numero di aziende che effettuano la vendita diretta" afferma Giancarlo Colombi, presidente della Coldiretti Bergamo.
     I vantaggi sono innegabili: senza l'intervento di grossisti e punti vendita, le aziende agricole possono applicare prezzi molto più favorevoli e gli acquirenti acquistare merce di cui conoscono la provenienza e la qualità. La gamma di prodotti offerta non si limita al latte, ma si estende anche ai suoi derivati come formaggi e yogurt.
     La tracciabilità dei prodotti è un argomento che sta molto a cuore alla Coldiretti, la quale negli ultimi anni sta promuovendo una campagna a favore della trasparenza sulle origini, richiedendo che gli importatori di latte dichiarino obbligatoriamente la provenienza dei loro prodotti e che, addirittura, questi ultimi vengano posizionati in scaffali separati una volta nei punti vendita.
     Secondo Luca Ferrazzi, assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, la vendita diretta ha “il vantaggio di poter promuovere al meglio il binomio prodotto-territorio. Una situazione ideale per un'agricoltura come quella lombarda, che sa affiancare a produzioni tipiche fornite su larga scala da un'industria agroalimentare moderna ed efficiente, anche centinaia di piccole realtà, che hanno in questo modo un'opportunità per ricavarsi il proprio spazio offrendo prodotti legati alla stagionalità e al territorio d'origine".
     La stagionalità è uno dei punti su cui le associazioni dei consumatori hanno sempre insistito; nella filiera alimentare, l'importazione di beni di consumo da parti del mondo diverse, utilizzate dalle catene di supermercati per avere tutto l'anno un vasto assortimento di frutta e verdura, genera un aumento del costo finale, dovuto al trasporto e allo stoccaggio della merce. L'acquisto di prodotti di stagione garantisce un risparmio notevole, ma anche un miglior risultato in termini di gusto; per quanto importazioni e coltivazioni in serra ci abbiano abituato ad avere sulle nostre tavole le fragole in pieno dicembre, il sapore di frutta e verdura maturate secondo i ritmi naturali è impagabile. Questo non vale solamente per i prodotti ortofrutticoli, ma si può estendere a tutti gli alimenti freschi, come carni e pesce: come scrive l'associazione Slow Food (www.slowfood.it) nell'opuscolo “Mangiamoli giusti” (PDF da 2,7 MB), “...i pesci di stagione sono quelli che non si trovano nella fase riproduttiva. Mangiare queste specie consente ad altre di crescere secondo i propri tempi. [...] Mangiarli evita di farne viaggiare altri, in aereo o su strada, per migliaia di chilometri”.
     Sono piccoli accorgimenti che, oltre a far bene al portafogli del consumatore, fanno bene alla salute sua e dell'ambiente.

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