che era tutto per il mio bene... E comunque lui sapeva vendersi bene davanti ai miei, era sempre brillante, sempre gioviale. Anche se non aveva ingannato mia sorella che coglieva alcune sfumature nel suo rispondermi, male, o nel suo atteggiamento autoritario nei miei confronti."
     Quando sono cominciate le "botte"?
     "Oh Dio, le nostre litigate sono sempre state, seppur verbalmente, piuttosto violente. Dopo sposati, la sua insoddisfazione e probabilmente la sua frustrazione per non avermi come voleva lui, è cresciuta. Tutto è cominciato con uno spintone. La prima volta che ha alzato le mani con me è stato un pomeriggio in cui durante un'accesa, ennesima litigata, mi ha spinto violentemente mandandomi contro la porta di casa. Quel che mi ha lasciato perplessa non è stato tanto il gesto, ma quanto non ci fossero state scuse a seguire. Come se fosse lecito. E infatti... la mia insicurezza è diventata piano piano timore, poi paura, temevo potesse farmi male nel sonno. Ho cominciato a stare male, a non dormire, a soffrire di mal di testa, di cali di pressione, vertigini, febbre... non ero proprio più quella di una volta."
     Fino ad allora com'erano state le vostre discussioni?
     "Mah... io ho sempre cercato di spiegarmi, di far capire le mie ragioni. Lui non accettava repliche. Quando parlavo io, lui si distraeva giocando con qualsiasi cosa trovasse... il telefono, un frutto, un pezzo di carta... interrompeva i miei discorsi facendo delle facce eloquenti, come a dire ‘Non capisci niente...’ oppure, più spesso, con delle frasi lapidarie del tipo ‘Da te non voglio più niente’, ‘Sono stanco di tutto’, ‘Finiamola qui e ognuno per la sua strada’, ‘Lasciamo perdere tutto, riceverai la lettera dal mio avvocato’... Frasi che mi lasciavano di stucco e alla fine non sapevo più quel che stavo dicendo... cominciavo allora a sentire quel nodo in gola e a piangere e lui mi diceva allora: ‘Ma cosa piangi a fare? Non sei capace di finire un discorso senza piangere?’ Al che io mi sentivo tanto stupida da non riuscire più a smettere e lui se ne andava e mi lasciava così, magari anche per pomeriggi interi. Dopo, mano a mano che non è stato più in grado di controllare la sua irritazione, ha sostituito le frasi lapidarie con le percosse, appena mi spuntava una lacrima, lui cominciava... col tempo anche prima che arrivassi a piangere."
     Quando hai toccato il fondo?
     "La sera che mi hanno dimesso dall'ospedale, dopo la nascita di nostra figlia, la nostra prima figlia, sono dovuta tornare a casa con un taxi perché lui non è venuto a prendermi. E dopo poco, lo stesso taxi ha dovuto riportarmi in ospedale

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