sulla sicurezza e dei possibili risvolti sull’occupazione da parte della Provincia di Bergamo, rinnovata dopo le elezioni del giugno scorso. Un documento che riassume le evidenze di cui sopra è stato poi preparato ed inviato al CIPE e al Ministero delle Infrastrutture oltre che ad altri Enti, come ulteriore osservazione al progetto.
     La posizione della nuova Amministrazione Provinciale – con la quale abbiamo richiesto ed ottenuto, insieme alle aziende e ai Comuni limitrofi, un incontro lo scorso 15 luglio – è riassunta in “particolare attenzione alla realizzazione dell’infrastruttura, ma la priorità massima è che ciò avvenga nell’assoluto rispetto degli aspetti di sicurezza e non mettendo a repentaglio posti di lavoro laddove il progetto definitivo dovesse penalizzare le aziende”.
     In nessun altro punto il tracciato della Pedemontana presenta interferenze o sovrapposizioni con aziende a rischio di incidente rilevante come in quest'area della Provincia di Bergamo: in poco più di 3 km, l’autostrada e l’opera complementare Dorsale dell’Isola interferiscono con 8 realtà soggette alla normativa Severo, più un impianto di incenerimento rifiuti industriali. Il minimo che si continua a richiedere è che venga condotta una valutazione dei rischi e la definizione dei possibili interventi per come proteggere gli utenti dell’autostrada, i lavoratori delle aziende e i cittadini residenti nel caso in cui un incidente in autostrada abbia ripercussioni sulle realtà produttive e, viceversa, se nelle aziende dovesse succedere un evento (incendio, esplosione, fuoriuscita di sostanze pericolose per la salute) che interessi anche l’autostrada. Non si tratta di fare gli “uccelli del malaugurio”, ma di evitare di chiudere gli occhi di fronte a dei potenziali rischi e di agire responsabilmente ora e non lasciare nulla di intentato: in Italia l’abitudine a piangere i morti dopo i gravi incidenti (l’ultimo esempio è Viareggio) e a chiedersi se si poteva e doveva evitare, è spesso più frequente che non quella di fare in modo di prevenire che ciò accada. Gli stessi Dirigenti di Pedemontana, in diverse occasioni pubbliche, hanno affermato – con specifico riferimento al nostro tratto – che le modalità e le attenzioni per la sicurezza con cui verrà costruita questa autostrada “saranno una lezione per l’Europa”. Bene. Accettiamo la sfida e chiediamo che ci venga dimostrato, purché “sicurezza” non significhi che dove passa la Pedemontana questa fa chiudere le aziende, così che il problema viene risolto definitivamente non dai tecnici di Pedemontana, ma dai cittadini che perdono il posto di lavoro e dalle loro famiglie.

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