speculazioni e subirà una contrazione soprattutto nei confronti di quegli autori proiettati direttamente dal nulla al mercato alle Gallerie d’arte private e pubbliche a cifre che fanno impallidire autori di curriculum ben più densi e sui quali la storia e la critica si sono espresse da tempo, mentre su questi ancora molto bisognerà dire e scrivere. Il mercato dell’arte, infatti, non si discosta molto
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da un qualsiasi altro mercato nel quale il marketing e l’influenza degli “opinion leader” contano moltissimo, attenzione quindi alle montagne russe del mercato e a non confondere le riviste di settore, tutte interessate a vendere pubblicità e perorare le cause dei Galleristi a loro vicine come credibili ma semplicemente parte del sistema dell’arte.
Consiglio, in merito, il libro di Alberto Fiz “Investire in arte contemporanea”, il quale suggerisce di andare controcorrente al mercato e di comperare ciò che il mercato non insegue, lontani dalle mode del momento, ma fedeli alla storia dell’arte, comperare quindi artisti “veri” che si sono guadagnati le medaglie sul campo e fare attenzione alle “torte” organizzate da curatori troppo influenti che attingono a piene mani dalle gallerie “amiche” per esporre nelle Gallerie pubbliche. Oppure è consigliabile investire su giovani artisti che abbiano prezzi abbordabili e che si propongano sul mercato in modo “sincero” e aperto al confronto con il mercato che, al di la di manovre studiate a tavolino, è pur sempre fatto da qualcuno che vende un oggetto e da chi è disposto a pagarlo e ad appenderselo in casa: tutto quello che ci sta in mezzo è aria fritta.
cristiano.calori@fastwebnet.it |
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