definirono con una felice intuizione lo “zeitgeist” oppure spirito del (proprio) tempo.
     Molti degli autori presentati non furono dei rivoluzionari, ma artisti che nella prima metà del secolo scorso interpretarono il loro lavoro coerentemente con il gusto e la cultura a loro contemporanee, partecipando a varie edizioni delle Biennali di Venezia, Quadriennali di Roma, Triennali di Milano, mostre all’estero e altre importanti manifestazioni che caratterizzavano il mondo dell’arte di quel periodo, quindi artisti tutt’altro che marginali al sistema dell’arte nel loro periodo storico.
     Cronologicamente la raccolta parte da autori di cultura ottocentesca che hanno traghettato la loro pittura fino al cuore del Novecento. Si comincia dal personalissimo fauvismo di Ermenegildo Agazzi, allievo di Cesare Tallone dal 1885 al 1893 all’Accademia Carrara e autore ancora in cerca di una giusta consacrazione nel panorama artistico nazionale, di cui andrebbero ricordate le numerose e importanti mostre in Italia e all’estero alle quali partecipò: diverse edizioni della Biennale di Venezia e, nel 1926, invitato da Margherita Sarfatti alla Mostra del gruppo Novecento alla Permanente di Milano insieme ai più grandi artisti del tempo. Il fratello Rinaldo Agazzi, più anziano di nove anni e vicino alle istanze del realismo italiano, non distaccandosi da una cultura pittorica tradizionale ebbe una carriera artistica che lo portò ad esporre con regolarità in importanti mostre in Italia e all’estero, per tutte la Biennale di Venezia del 1920.
     Giorgio Oprandi e Luigi Brignoli, ricercati e raffinati interpreti della pittura orientalista internazionale legati da una profonda amicizia, viaggiarono spesso insieme per i deserti mediorientali negli anni venti e trenta del Novecento a bordo di una Fiat 509 divenuta studio mobile; insieme esposero alla II Mostra Internazionale d’Arte Coloniale di Napoli nel 1934 con il giovane Quarti. Mario Bettinelli, autore di una pittura colta e morbida, fu sensibile e attento a quelle atmosfere decadentiste e dannunziane che permeavano Milano negli anni Venti esponendo con regolarità alla Galleria Pesaro di Milano, uno dei centri della cultura italiana di quel periodo; da ricordare la sua antologica del 1923, dove espose 92 dipinti e 24 delle sue celebri caricature a personaggi illustri dell’epoca: D’Annunzio e Toscanini tra gli altri.
     Camillo Galizzi, nipote d’arte di Enrico Scuri e fratello di Giovan Battista, è presente con un raffinato paesaggio di impianto divisionista e simbolista del 1933. Romualdo Locatelli fu autore celebrato in vita per lo straordinario talento

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