BERGAMO CAMBIA DIREZIONE: TENTORIO IL NUOVO SINDACO
                                  di Pierluigi Piromalli

     I risultati della campagna elettorale, appena conclusa, per il rinnovo delle cariche amministrative locali ha sancito la vittoria, peraltro già ampiamente annunciata, di Pirovano in Provincia e quella di Tentorio su Bruni in città, al primo turno, scongiurando l’appendice di un ballottaggio ritenuto dai più una ipotesi assai reale. Se in Provincia i numeri, ancor prima della conferma delle urne, premiavano con ampio margine soprattutto la posizione della Lega, che aveva negoziato con il PDL la presidenza di via Tasso lasciando via libera allo scranno comunale e riducendo al lumicino le speranze di affermazione per la contrapposta e debole coalizione, in città il risultato è stato, in realtà, abbastanza inatteso, considerato che era opinione comune ritenere che i due più accreditati sfidanti per la poltrona di Palazzo Frizzoni si sarebbero nuovamente confrontati in una seconda tornata elettorale facendo scattare il meccanismo delle alleanze strategiche.
     Esaminando le preferenze ottenute dal neoeletto Sindaco e la forbice percentuale che ha diviso le opposte coalizioni, sarebbe stato interessante valutare l’esito di un eventuale ballottaggio per comprendere quale fosse realmente la vera anima del popolo votante. Nove punti percentuali di differenza la dicono, invece, lunga sulle aspettative di un elettorato rimasto tiepido di fronte all’operato del Sindaco uscente e rivolto quasi fideisticamente a dar fiducia a colui che ora ne raccoglie, a furor di popolo, l’eredità. Le consultazioni amministrative hanno, infatti, espresso un netto orientamento dei votanti, se misurato in termini numerici, teso a sostenere la politica del centrodestra, allineandosi ad una tendenza nazionale che spinge il contrapposto schieramento, in palese crisi di identità e di pericolosa emorragia di consensi, ai margini della dialettica politica.
     Per quanto concerne il capoluogo orobico, al di là delle proiezioni nazionali che hanno animato i palinsesti televisivi ed hanno riempito le cronache dei quotidiani nostrani, v’è da constatare che i dati statistici, per quanto indicativi, lasciano un po’ il tempo che trovano, considerato che prima dell’atteso spoglio delle schede, Bruni e Tentorio sembravano godere quasi di pari virtuali gradimenti, tanto che pareva inevitabile una coda elettorale che aveva indotto molti a rinviare ponti, vacanze e weekend sotto il sole pur di non mancare alla sfida finale per decidere i destini amministrativi del capoluogo. Così non è stato ed anche la umorale e conservatrice Bergamo è stata attratta dalle sirene del centrodestra, nonostante il Sindaco uscente godesse di potenziali e numerosi sostenitori e disponesse di valide credenziali nell’ottica di una riconferma.
     Se da una parte, per ovvi motivi legati a quella logica dell’alternanza che può sembrare un luogo comune ma che in realtà rappresenta un sempre valido