preferiscono mantenere uno “status quo” ricorrendo a soluzioni transitorie, come gli ammortizzatori sociali, in attesa che lo tsunami economico cominci ad indebolirsi.
     La crisi mondiale appare, insomma, come un evento non tanto congiunturale quanto strutturale poiché ha coinvolto il capitalismo avanzato, giunto ad uno stadio terminale, che dovrà essere ripensato soprattutto per le sfide del futuro. Pur se l’apparente stato di quiete non faccia presagire nulla di grave, se non qualche rigurgito sindacale controllabile, gli economisti ritengono che se non verranno posti rimedi per il medio e lungo periodo potrebbe rischiare di avverarsi il noto aforisma di J. F. Kennedy: "coloro che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche renderanno inevitabili le rivoluzioni violente”.

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