IMPUNITÀ E STATO GARANTISTA HANNO AFFOSSATO L’ITALIA
                                  di Pierluigi Piromalli

     Buona parte dei problemi che, nell’attuale fase storica, affliggono l’Italia è collocabile in quella vasta area d’impunità che è diventata un marchio di riconoscimento del Paese ove regna costante “l’incertezza” del diritto. L’Italia si è persa nel labirinto dell’illuminismo giuridico ove una autorevole dottrina ha trovato terreno fertile per elaborare teorie rivolte a sancire il principio della funzione rieducativa della pena, abiurando il ricorso a quegli strumenti repressivi ed alternativi che, nell’evoluzione sociale, non erano più in sintonia con la percezione del legislatore allorché si trattava di individuare istituti per il recupero del reo.
     La crisi strutturale del sistema carcerario unita alla necessità di ricorrere alle forme di indulto, di condono e quant’altro, hanno fatto il resto e la politica ha chiaramente favorito il diffondersi di questa instabilità giuridica i cui devastanti effetti sono sotto gli occhi della collettività, ormai rassegnata alla disarmante consapevolezza che difficilmente qualcosa possa mutare a livello istituzionale e sociale. I cambiamenti epocali a livello globale hanno poi generato altri fenomeni, come quello della clandestinità, che hanno inciso sul fattore giustizia-sicurezza evidenziando le lacune di un sistema non più adeguato ad una realtà in trasformazione.
     Fin dall’alba della celeberrima campagna di Mani Pulite, evento che avrebbe dovuto essere purificatore e catartico di un certo modus operandi della prima Repubblica, il Paese è stato attraversato da una turbolenza politico-sociale che ha lentamente sgretolato i princìpi del diritto come fondamento di una società civile, all’interno della quale il rispetto delle regole rappresenta il baluardo contro ogni aggressione esterna. La new age della politica post tangentopoli ha, invece, scoperchiato interessi convergenti, lobby di potere, interferenze della Grande Finanza con la politica, collusioni e intrecci più o meno discutibili che hanno inquinato le fasi di indagine ed hanno piegato il potere giudiziario al volere dei grandi burattinai, determinando il ricorso, a livello istituzionale, delle immunità parlamentari che sono diventate inevitabilmente pretesto per estendere a macchia d’olio il principio della impunità.
     Gli eventi degli ultimi anni, dalle turboscalate finanziarie al peccato originale dello scandalo Parmalat fino ai tanti processi che hanno coinvolto personaggi politici, hanno confermato che nel Paese il confine tra lecito ed illecito è assai

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