vessillo nel corso della campagna elettorale. Come succede nelle convulse fasi di una diplomazia rivolta a cercare soluzioni credibili, la Libia ha assicurato la “massima collaborazione”, formula di grande contemporaneità e di estremo impatto sulla pubblica opinione, ma locuzione per lo più evanescente, sterile e francamente irritante.
La realtà, scorrendo le cronache quotidiane, appare sempre più critica perché, ad oggi, nella confusione generale, non è stato neanche autorizzato il trasferimento del personale di polizia che dovrebbe cooperare con i colleghi di Tripoli e, dunque, l’avvio delle promesse operazioni di pattugliamento dei mari subirà, come nel più classico dei déjà vu di italica memoria, un rinvio a data da destinarsi con buona pace dell’intera Lampedusa e dei rassegnati italiani.
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