sostanze stupefacenti. Paradossalmente, la comunicazione ed il dialogo tra madre e figlio non sembravano elementi significativi per arginare il problema, ma per l’assunzione del comportamento deviante sembrava molto rilevante l’assenza paterna e lo svantaggio socio-economico.
Lo scopo dello studio di Carbonneau R et al. (1998) è quello di esaminare la correlazione tra alcolismo paterno, assenza paterna, sviluppo affettivo e problemi comportamentali. Tale studio comprendeva un campione composto da 642 ragazzi con età dai 6 ai 12 anni, di famiglie a basso livello socioeconomico: secondo i risultati di questa ricerca è stato visto che i figli di padri alcolisti manifestavano aggressività fisica, ansia, rapporti conflittuali ed iperattività. All’interno di questa ricerca non vi erano correlazioni significative con la struttura famigliare e l’età e i problemi di questi bambini iniziavano precocemente già all’età dell’asilo.
Clark DB, Kirisci L, Moss HB (1998) con la loro ricerca evidenziano la correlazione tra psicopatologia preadolescenziale ed uso di stupefacenti e riguarda l’uso di alcool e di cannabis in ragazzi i cui padri facevano già uso di tali sostanze. Il campione era composto da ragazzi preadolescenti (10-12 anni) i cui padri (102) erano ad alto rischio di alcolismo ed altri (166) che avevano un basso indice di rischio. L’uso del tabacco nei preadolescenti e l’uso di regolare di alcolici negli adolescenti, era stato rilevato nei figli di padri che avevano atteggiamenti di condotte smodate. Dunque, secondo le conclusioni di questa ricerca i disturbi comportamentali nei preadolescenti preludono all’uso regolare di alcol nell’adolescenza, mentre l’uso preadolescenziale di tabacco e i disturbi comportamentali preludono, con molta probabilità, all’uso della cannabis.
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