tensione che si era insinuata all’interno del gruppetto; i militari manifestavano ora curiosità piuttosto che preoccupazione e si scambiarono uno sguardo interrogativo. Il più grosso dei tre volse verso di loro uno sguardo truce e carico di ironia. I ragazzini arrossirono come peperoni. Quando arrivarono giù il banchetto era in pieno svolgimento. Il tintinnio di un brindisi e applausi per larmaneisecolifedele li accolsero, poi una risata fragorosa al raccontar delle circostanze. I gitanti manifestarono molta simpatia anche per i ragazzini, ovvio. Arrivò il caffè e altre chiacchiere per quel che rimaneva del pomeriggio. Gaetano la sua camicia sporca di vernice e il suo armamentario da guitto li aveva gettati in un angolo. Quei due cominciarono presto ad annoiarsi. Con un parlottìo lungo e fitto fitto cercarono qualche scusa per andarsene ma non ne trovarono neanche una. Gli toccò rimanere laggiù fino all’imbrunire, i loro cartoni preferiti in tivù, a quell’ora, erano già passati…
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