L’industrializzazione ed il miraggio di una vita meno faticosa ha stravolto il ruolo della famiglia: dopo i primi anni in cui la fabbrica portava “lavoro e stabilità economica”, le persone hanno cominciato a migrare, le città ad allargarsi in periferie sempre più dormitori, i figli un problema da risolvere, i vecchi un peso… E non perché le nuove generazioni siano diventate più insensibili, ma, con il procedere dello sviluppo industriale con problemi connessi alla donna che lavora, ai costi di affitti e di esigenze vitali sempre più necessarie, come l’auto, le ferie, i divertimenti vari, è risultato sempre più difficile arrivare alla fine del mese. I vecchi, gli handicappati, i bambini che nelle cascine erano assistiti dalle amorevoli cure delle nonne, figlie e nuore, ora sono difficili da gestire; lo dimostra il fenomeno delle badanti, visto che le case di riposo sono insufficienti e non sempre gradite, o degli asili nido o delle baby sitter: in pratica un vecchietto o un figlio generano solo problemi non facili da superare per chi è stressato dal lavoro; i famosi “angeli del focolare”, cha attendevano gli sposi con il sorriso, che badavano ai figli ed agli anziani di casa, ora tornano a casa stressati… e devono pensare alle faccende di casa oltre che a sfogare il loro stress.
     In questi ultimi anni abbiamo inoltre assistito alla recrudescenza di realtà cicliche del mondo industriale, che determinano disoccupazione, crisi economiche, difficoltà ad arrivare alla terza settimana (per usare un linguaggio sindacale). Credo che abbiamo toccato l’ipogeo del fenomeno e che lentamente ci stiamo riprendendo, ma ogni ripresa è più lenta della precedente e ora la globalizzazione e i mercati finanziari di speculatori senza scrupoli ci hanno veramente aperto gli occhi: la crisi di valori, la materialità e lo sfrenato desiderio di successo ad ogni costo (sogni ricorrenti: il calciatore o la velina...) hanno stravolto il nostro mondo. E si parla di G8, di G20… di G… Grandi egoisti che non vogliono capire che le regole non devono solo essere concordate, ma messe in pratica, che non hanno capito che anche i poveracci del terzo e quarto mondo hanno diritto ad una vita dignitosa. Pensate, cari lettori a cosa ci è costato il G8 ultimo o cosa costano i vari congressi di FAO, Unicef e via discorrendo.
     Spero come al solito in positivo: la scolarizzazione di massa sta portando problemi occupazionali (nessuno accetta un lavoro poco qualificante o poco rispondente agli studi effettuati…) ma probabilmente poco alla volta ci si abituerà a comprendere che così non si può continuare e a riadattarsi ad un tipo di vita più degna di un essere umano. Sempre in positivo: io me ne torno a Bergamo e formulo per voi i migliori auguri di ferie, che siano veramente rilassanti e serene. Buone vacanze e… alla prossima.
                                                            gaudens@live.it

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