costando non poco al Comune, che per ogni giorno di chiusura del cantiere dovrà pagare la bellezza di 1200 € al giorno di penale. Quello che poteva sembrare un problema destinato a risolversi in ambito locale è però giunto molto più lontano, grazie all'interessamento del commissario provinciale Udeur Orio Zaffanella; fautore del blocco definitivo del cantiere, Zaffanella ha chiamato in causa il critico d'arte Vittorio Sgarbi, sensibile alla questione della tutela di un patrimonio di tutti qual è Città Alta.
     Giunto alla Fara per un sopralluogo verso la metà di gennaio, Sgarbi ha commentato i lavori come “uno scempio”. Pensando di avere a che fare con un piccolo cantiere e trovandosi invece di fronte ad un'opera molto più articolata e di notevole impatto ambientale, Sgarbi ha rimarcato che il cantiere è “una cosa spaventosa”, assolutamente non in linea con la struttura urbana circostante, ed ha invitato il sindaco Bruni “ad avere il coraggio di tornare sui propri passi e bloccare il progetto”.
     Sgarbi non è rimasto con le mani in mano ed alla visita alla Fara ha fatto seguito una telefonata al Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi; ad inizio febbraio il Ministero ha aperto un'istruttoria per verificare la situazione di Città Alta. Insomma, da Bergamo la bolla si è gonfiata fino ad arrivare a Roma.
     Il distaccamento ministeriale autorizzato - la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia, con sede a Milano - accerterà eventuali negligenze nella progettazione ed esecuzione dell'intervento; una relazione verrà poi inviata al Ministero per eventuali provvedimenti.
     Nonostante il cemento gettato, però, verso fine gennaio ci sono stati altri cedimenti nel cantiere, complici le forti piogge: il pericolo sembra ora estendersi alle Mura Venete. A seguito di questo evento il Comune ha incaricato l'ingegner Mario Myallonnier, lo stesso che progettò il parcheggio sotterraneo in Piazza della Libertà, di procedere alla verifica della sicurezza del cantiere. Nel momento in cui scriviamo, non sappiamo quando le valutazione finali saranno disponibili per delle delucidazioni; intanto, non si possono escludere futuri assestamenti di modesta entità, anche se l'ingegnere non prevede problemi per la struttura storica della Rocca.
     Quello che ci preoccupa maggiormente, oltre ovviamente alla sicurezza dei residenti, è il triste destino a cui sembra destinata Bergamo; è giusto e sacrosanto cercare soluzioni all'annoso problema dei parcheggi, ma farlo a discapito di un contesto senza eguali come Città Alta è un vero e proprio delitto.
     A questo punto, la decisione finale spetta al sindaco, anche se le premesse non sembrano condurre verso la coraggiosa decisione di bloccare i lavori.

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