TEMPI BRUNI A BERGAMO, QUELLO CHE LA SINISTRA NASCONDE
                                  di Emanuela Fornoni

     Nello scorso articolo dicevo… “che se uno le cose non se le è segnate, rischia di credere a quello che il Sindaco Bruni sta sbandierando in questa ultima campagna elettorale.” Per fortuna ci ha pensato lui a rinfrescarci la memoria: “quel folletto lombardo” che è Daniele Belotti, con meticolosità e scrupolo si è letteralmente “segnato” tutto, ma proprio tutto, e ha pubblicato il secondo volume di “Tempi Bruni a Bergamo, quello che la sinistra nasconde”. Secondo volume, dicevo, perché c’è stato anche un primo che, da sottolineare, non ha avuto bisogno di smentite né rettifiche a testimonianza della veridicità di quanto viene riportato. Ordini del giorno, articoli di giornali, dichiarazioni, tutto è documentato parsimoniosamente e quanto si può trovare in questo libro stride notevolmente con i proclami “bruneschi” di questa campagna elettorale e spesso, ahimè, lascia anche a bocca aperta, oltre una certa dose di nervosismo. Sì, perché, dati alla mano, come si fa a non storcere il naso di fronte alla vicenda del cimitero islamico o della nuova moschea?
     Vi racconto con ordine… pagina 125 del volume: “Il Testo Unico degli Enti Locali (legge 267 del 2000) all’articolo 42, stabilisce che - L’affidamento di attività o servizi mediante convenzione è di competenza del Comune. - Bruni, invece, per la convenzione del cimitero islamico ha preferito prendere la scorciatoia dell’approvazione in giunta, evitando, così, il dibattito in aula consiliare, che avrebbe fatto traballare la sua già precaria maggioranza.” E per fortuna, aggiungo, era Veneziani quello che non teneva in giusta considerazione il Consiglio comunale… Il dibattito non avrebbe lesinato le critiche, soprattutto immagino quelle leghiste, in particolare per l’acquisto, a carico dei contribuenti bergamaschi, di ben 1.660 mq di terreno a lato dell’attuale cimitero cristiano di Colognola. Il cimitero è riservato a “cittadini di fede islamica residenti nell’area della Grande Bergamo” e da qualsiasi altra parte geografica. Quindi non solo residenti in città, ma anche provenienti da Gorle, per esempio, o da Lecco, per dirne un altro. Il perché non si spiega. E Bergamo paga. Ennesimo regalo: il corrispettivo che il Centro Culturale islamico dovrà pagare al Comune è pari a 1.000 euro all’anno, anno badate bene non mese, per 60 anni (durata della concessione)… il che equivale, come Belotti indica, a 2,7 euro al giorno. Ridicolo! Soprattutto se si pensa che ci sono persone che l’affitto al Comune lo pagano con il sudore della fronte e sacrifici. In più, non contento, Bruni si sta affrettando a far approvare, prima che il suo mandato scada, l’accordo per costruire una nuova

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Bergamo, 2009, Daniele, Belotti, Libro, Tempi Bruni a Bergamo, Quello che la sinistra nasconde, Bruni, Grossi, Amorino, Ufficio Pace, Pacì Paciana