BUONE FESTE 2010 CON UN CERTO OTTIMISMO, SU DAI!
                                  di Omar Gabbiadini

     Eccoci cari lettori anche quest’anno a scambiarci, se pur in modo virtuale, la mano per gli auguri classici di fine anno. Ebbene sì, come tradizione vuole l’ultimo articolo dell’anno è un fuori rubrica. Sotto le festività basta leggere di tasse, costi, normative e burocrazia paralizzante crescente. Parlare del Governo in questo periodo meglio non farlo e la tempistica mi ha aiutato a soprassedere sul nostro presepio politico… anche se il Salvatore non ho capito ancora chi sia, ma ho individuato il bue e gli asinelli.
     Che dire di questo 2010 che ci stiamo lasciando alle spalle? Forse meglio guardare con ottimismo al 2011. Generalmente sono abbastanza positivo, ma il trascorso anno non è stato molto brillante, né a livello nazionale né a livello mondiale. La crisi economica ancora non vuole sentire ragioni e continua con la propria morsa a tenerci schiacciati, il pessimismo dilaga e la voglia di investire, ripartire stenta a prendere il decollo. Le famiglie, come le imprese, hanno sfiducia e si rintanano nel loro piccolo. Le banche, dal canto loro, non agevolano la ripartenza e il cagnolino si morde la coda. Dove non arriva l’economia arriva il clima, con alluvioni, terremoti, smottamenti… la fine del mondo forse è arrivata? Ci penseremo fra qualche anno, dai! Il tutto influenza la mente umana e la porta alla follia, basta vedere alcuni fra i più noti delitti. Il caso di Avetrana, il caso Claps, il pestaggio del taxista di Milano… forse non basterebbe lo spazio per elencarli tutti. Eppure dobbiamo continuare la nostra missione, la nostra vita, diventando sempre più sospettosi del vicino di casa… sospettosi sì perché anche la sicurezza nelle nostre città fa acqua… come se non ne avessimo già abbastanza… e l’indifferenza comune diviene la ciliegina sulla torta.
     Leggendo gli articoli passati constato che molto di quello che caratterizza questa nostra attuale situazione è stato già scritto, perciò probabilmente non è niente di nuovo, forse è solo voler riportare alla luce parte di quello che sta diventando una routine, ciò che stiamo immagazzinando come normale, ma che invece normale non lo è.
     Ottimismo: dovrebbe essere la parola chiave per l’anno nuovo, siamo vicini a Natale e come si sa si diventa più buoni. E via con gli auguri, con la preparazione dei lumi nelle città, l’albero di Natale, il presepio (con il bambin Gesù bianco o no? Da decidere, non vorrei urtare qualcuno) e, come già sottolineato, anche con l’abbandono della nostra tradizione. Stiamo diventando

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