una “violazione della sovranità nazionale”.
     A parte che il 2050 è lontanissimo… chi scrive avrà ottant’anni, a parte che il punto di non ritorno è adesso, il 2010, secondo noi, appunto, coloro che non hanno accettato l’accordo devono aver pensato che nel 2050 saranno carne per i vermi… quindi, perché vivere male per il resto della vita… tanto vale godersela adesso, il problema non è nostro, non è di oggi, è di coloro che verranno. Queste sono le parole del Dio denaro che, per bocca degli uomini che hanno potere, ancora una volta ha vinto su tutti. La Cina non vuole assolutamente rinunciare al proprio frenetico ed incontrollato sviluppo industriale, se ne frega altamente.
     Già si parla di una ultima possibilità al prossimo vertice Onu sul clima in programma a dicembre 2010… no, non ci siamo, l’ultimatum scadeva a dicembre scorso, l’inversione di tendenza doveva iniziare ora. Certo, si possono firmare dei nuovi accordi e renderli vincolanti anche tra un anno, ma, per recuperare altri mesi persi in parole mentre si continua ad inquinare, si devono ulteriormente inasprire le regole. Se non c’è stato un accordo con gli attuali parametri, come si può pensare che ci si riesca in seguito? Inoltre, chi ha detto che l’inversione di tendenza del clima possa ancora accadere? Infine, chi dice che i contenuti dell’Accordo di Copenaghen siano sufficienti?

     Decisione CP.15
l'Accordo di Copenaghen del 18 dicembre 2009

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