NATALE 2009 E CIÒ CHE È STATO
di Omar Gabbiadini
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Ed un altro anno è passato. È proprio il caso di dire che il tempo trascorre velocemente. Quest’anno, a livello nazionale, non è stata di certo una buona annata: oltre alle solite problematiche vi sono state complicanze non indifferenti fra cui la crisi economica, il terremoto in Abruzzo, il clima di tensione politica inaccettabile, alcuni delitti molto strani, un numero esponenziale di stupri… una mancanza di rispetto un po’ globale. Eppure si va avanti, dobbiamo andare avanti. Dobbiamo prendere esempio da chi, per mille motivi, si trova a dover fare i conti per arrivare a fine mese dovendo sfamare due figli con l’affitto da pagare, ma con il sorriso che gli avvolge il viso. Da chi sa andare avanti con la testa alta nelle situazioni più difficili, rinunciando certamente a molte cose, ma mai alla propria dignità. Mai togliendo l’affetto ai propri cari, mai pugnalando alle spalle l’amico di sempre. Mai negando quel sorriso che rende felice e che dà forza. Forse è la magia del Natale, la neve candida, le lucine che brillano nelle strade che rendono tutto più magico e facile. Siamo tutti più buoni, più altruisti per poi dimenticare, dopo la Befana, l’essenza pura del nostro essere. Eppure c’è anche chi a Natale non è più buono e scaglia le proprie repressioni, i propri insuccessi sui più deboli.
Dovremmo essere più semplici, più umani, più uniti. Quando il nostro spirito viene messo alla prova lo siamo… la gente dell’Abruzzo ne è un esempio. Una forte unità nazionale ha sollevato e attutito il colpo ai nostri connazionali feriti nel profondo dell’animo. Ci siamo. Quando lo vogliamo ci siamo. Basterebbe davvero poco, un piccolo sforzo da parte di tutti. Ognuno nel proprio piccolo per costruire un mondo migliore. E non è retorica o propaganda politica.
Tutto l’anno (o quasi) tratto argomenti economici, ma a Natale ho preferito “uscire dagli schemi” per il tradizionale articolo di ringraziamenti, maggiormente sentiti dopo che un amico mi ha fatto riflettere dicendomi: “sto lavorando di meno, sto guadagnando di meno, ma mi sto godendo di più la mia famiglia, i miei figli e la mia donna”. Forse sono i valori che accomunano tutti e per i quali vale la pena lottare sempre. Quelle sensazioni che non hanno prezzo, valore, che non si possono descrivere.
Ringrazio tutti quelli che hanno collaborato per la mia crescita, lo staff, le persone che mi sono state vicine nei momenti no, quelle che mi hanno sopportato, mia mamma. Un grazie particolare alla magnifica persona che mi ha fatto aprire gli occhi su molte cose dandomi molto, ma molto sotto tantissimi livelli, in particolar modo tanto amore (Paola). Un grazie di cuore anche a chi ogni giorno collabora con questo fantastico mezzo d’informazione dando la propria opera con estrema spontaneità. Un grazie al buon “Vava” per tutto, per quello che fa e per quello che dà per quella persona stupenda che è. Auguroni.
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