Attenzione alla sostenibilità, sociale ed ambientale, rispetto dei lavoratori, scelta di materiali naturali: tutti ingredienti che non dovrebbero mancare all’appello in una moda che voglia chiamarsi critica, ma altrettanto cruciale, specie in epoca di superfluo come la nostra, è riutilizzare ciò che abbiamo già, senza necessariamente mettere in campo nuove risorse o comunque farlo ma per il minimo indispensabile. Ecco quindi il riciclo, che con la giusta dose di creatività può trasformarsi in stile. Oltre alla carta, ritagli di stoffa, metalli e legno e non solo: c’è chi riutilizza l’ottone dei rubinetti per farne bracciali oppure i tappi di metallo (i classici di birra e succhi di frutta, ad esempio) che diventano anelli. È il caso di “Mitzica”, azienda nata nel 2004 a Palermo e che realizza sia accessori che abbigliamento streetwear: dalla gonna fatta di tante cravatte cucite insieme alle camere d’aria sperimentate al posto della pelle, tutto nella collezione autunno-inverno 2010/11.

     Un’idea creativa da un oggetto d’uso comune in fondo è un caposaldo del design. Prendiamo una comune zip, ad esempio, c’è chi ne fa accessori, tra questi “Ghostzip” di Sesto San Giovanni: bobine e bobine di cerniere

diventano portacellulari, portamonete, borse di varia grandezza, persino pouf per la casa. Ciò che varia è la lunghezza della zip, che si chiude su se stessa a formare l’oggetto; per quelli più grandi si arriva anche ai 18 metri.
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