A PROPOSITO DEL CENTRO CITTADINO
                                  di Cristiano Calori

     Le recenti iniziative per ravvivare il centro di Bergamo fanno ben sperare; il cosiddetto “Giovedì bianco” a luglio e ripetuto a settembre ha funzionato molto bene e la gente e i commercianti del centro hanno accolto con interesse questa iniziativa che ha permesso l’apertura serale dei negozi nel centro cittadino.
     Voci (molto ben informate) di Palazzo Frizzoni fanno intendere che per il 2011 questa iniziativa sarà estesa a tutti i mesi primaverili ed estivi per abituarci ad uno shopping e passeggiata serali come già avviene con successo in molte altre città, Monza per esempio. Inoltre, tutti abbiamo notato una recente propensione da parte del Comune di accogliere le richieste da parte dei gestori di locali cittadini ad aprire e realizzare spazi esterni coperti, gazebo e pedane in legno, tradizione prima d’ora avulsa alla nostra città.
     Mi sembra che la direzione intrapresa sia quella giusta, soprattutto per rendere il centro alternativo e concorrenziale ai centri commerciali, che offrono ad oggi comodità che la città non ha; di certo il centro cittadino può offrire qualcosa di diverso e migliore per certi versi, ma va valorizzato per diventare un’alternativa davvero concorrenziale al centro commerciale.
     Le recenti ristrutturazioni di alcune vie del centro (San Bernardino e Moroni) hanno reso la città più vivibile e piacevole, riempire queste e altre vie di persone e attività anche alla sera non potrà che scongiurare quella desertificazione del centro che nessuno auspica, ovvero di giorno uffici e shopping e la sera degrado e città semi-deserta abitata da anziani.
     La maggiore flessibilità di questa Amministrazione nel concedere licenze per adibire spazi esterni ai locali favorirà di certo questa controtendenza rispetto agli anni precedenti in cui tutti abbiamo lamentato preoccupati l’avanzante degrado dei nostri borghi cittadini, invasi da sporcizia e attività dall’igiene alquanto discutibile; personalmente credo nel mercato, ma anche nel dovere della Pubblica Amministrazione di orientare e vigilare per favorire lo sviluppo della città nella direzione migliore, concertando con i commercianti e i residenti le migliori politiche.
     L’altra faccia della medaglia sarà vedere come reagirà la popolazione residente in città specie in certi quartieri che diventeranno più vivi, ma anche più rumorosi, considerando che ci abitano (dati alla mano) molte persone al di sopra dei sessant’anni, i quali non si riverseranno nelle vie a fare shopping o a farsi una birra media sotto qualche gazebo minimal chic.

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