Permangono purtroppo perplessità sulla questione degli appalti e sul ruolo che potranno avere le piccole imprese orobiche nel firmamento fieristico. Anche qui è necessario sostenere, al di là delle parole di circostanza, un cambiamento culturale e di mentalità che dall’Expo tragga uno stimolo importante e non una occasione per speculazioni deleterie o parassitarie. L’Italia e la politica nazionale devono cercare di superare il limite dell’individualismo e delle schermaglie istituzionali che inquinano l’operato delle autonomie locali rendendo concreto il pericolo di incenerire importanti prospettive legate ad una così significativa manifestazione.
     Il rischio che l’Italia, e con essa la Lombardia intera, corrono, soprattutto in un momento di difficoltà congiunturale e strutturale delle aziende, travolte dallo tsunami della crisi mondiale, è quello di rimanere ancora una volta ai margini dell’economia che conta, perdendo il treno del rilancio offerto da un evento di così grande portata transnazionale.

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