L’ASCOLTO
                                  di Enrico Caruso

     Desidero partire dal presupposto che l’ascolto non si apprende sui libri o mediante procedimenti “cerebrali”. L’ascolto è un dono che ci viene dato da diversi elementi: la nostra spiritualità; la nostra storia passata; il nostro temperamento (DNA); la nostra etica.
     L’ascolto diventa, si trasforma in consolazione quando l’altro viene “contenuto” nella sua angoscia e disperazione. Il conforto che si attiva attraverso l’ascolto diventa trasformativo quando le aspettative altrui vengono saturate. L’ascolto fa parte della comunicazione, pertanto dobbiamo distinguere i due processi. La comunicazione è un processo d’interazione tra due o più persone, che si esprime con manifestazioni osservabili e veicolabili. La comunicazione è un atto dove trasmettitore e ricevente cercano di definire il proprio Sè, ossia l’Io che fa esperienza di se stesso nei confronti dell’altro.
     All’interno della comunicazione dobbiamo distinguere: 1 - La sintassi, che riguarda la trasmissione dell’informazione. 2 - La semantica, che controlla l’uso dei simboli convenzionali comunemente accettati. 3 - L’aspetto pragmatico, che riguarda l’influenza della comunicazione sul comportamento umano. Secondo quest’ultima accezione, la comunicazione che si sviluppa tra soggetto emittente e quello ricevente interessa la voce, il gesto, la mimica, l’immaginario e l’identificazione con l’altro. 4 - La metacomunicazione è invece ciò che avviene al di sopra della stessa relazione. Questa concerne quell’insieme di strategie che si sviluppano tra emittente e ricevente. All’interno dello spazio metacomunicativo si stabiliscono delle leggi. 5 - Il linguaggio corporeo (mimico posturale) con il quale comunichiamo ciò che sta “sotto” al nostro comportamento. In altre parole, mentre con il linguaggio verbale si può asserire tutto o il contrario di tutto, il comportamento non verbale non conosce la negazione. La falsità o la bugia possono essere riconosciuti nel linguaggio corporeo della persona. La comunicazione mimico-gestuale rappresenta un rinforzo naturale di quella verbale.
     L’ascolto è, invece, un processo conscio e/o inconscio, che fa parte della comunicazione. Il processo di ascolto, inizia sin dalla tenera età attraverso le prime relazioni, quando il bambino cerca di ottenere risposte di approvazione da parte del genitore (transfert speculare). Il bambino nella relazione con il genitore cerca il suo valore per il soddisfacimento del proprio narcisismo. Nella ricerca della conferma di un significato esistenziale, il bambino desidera una relazione

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