Integrazione della mente. L’integrazione della mente è un livello maturo di percezione della realtà relazionale. In virtù di questo tipo di approccio mentale, riusciamo ad apprendere dall’esperienza, mettendo da parte pregiudizi e copioni sociali. Con una “mente integrata” lasciamo da parte i pregiudizi e le ideologie personali per affrontare l’impatto con l’individuo, diverso, per mentalità e moralità. La “mente integrata” promuove l’ascolto “sano”, fonte di con-crescita, che rende possibile l’interscambio, l’accettazione dei valori, con una visione chiara delle necessità materiali e spirituali della persona che ci chiede aiuto. La “mente integrata” non si lascia coinvolgere o “sconvolgere” dalla sofferenza altrui. Questo tipo di mente mantiene confini chiari con ogni persona, essendo in grado di relazionarsi con una piena autonomia. La mente integrata è mossa dal continuo equilibrio tra un “processo morfostastico”, ossia dalla capacità di mantenersi costante rispetto alle continue variazioni, e dal “processo morfogenetico”, ossia dalla capacità di modificarsi quando questo risulta necessario.
Gratitudine. È un processo, o movimento affettivo, mediante il quale si riconosce il “legame” verso qualcuno o qualcosa, rendendo grazie. La gratitudine non va confusa con la gratificazione, anche se dipende da questa. La gratitudine, difatti, è proporzionale al sentirsi gratificati affettivamente. La persona grata è colei che è in grado di provare amore senza chiedere nulla in cambio. La gratitudine è la contrapposizione dell’invidia. L’invidioso non sarà mai capace di provare gratitudine. Con la gratitudine si riconosce ciò che è buono e cattivo. Tale sentimento integra la realtà facendo riconoscere la duplicità di ogni oggetto affettivo percepito. La gratitudine nasce dal riconoscimento del dono che abbiamo ricevuto, dal senso di Amore che sentiamo e dall’apprezzamento che riceviamo nei nostri contesti affettivi. La persona in grado di vivere la gratitudine apprezza ogni giorno che vive. Egli è riconoscente verso i genitori ed è amante di tutto ciò che è “umano” e “socializzante”. Colui che prova gratitudine vive in un senso di meraviglia e di stupore per ogni cosa e dà mai nulla per scontato, ove niente è “atto dovuto”. Inoltre, la gratitudine ci richiama alle nostre responsabilità: la comunicazione sana è anzitutto “gratuità e gratitudine”, desiderio di dare senza aspettarsi nulla in cambio.
L’ascolto si delinea dunque come processo di “rêverie”, ossia come relazione empatica con una mente integrata, che prova gratitudine.
Con questi elementi tendiamo a bonificare e a ridurre gli stati ansiosi del soggetto che chiede aiuto. Attraverso questo processo di rêverie, noi offriamo
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