I MONUMENTI "ALLA RESISTENZA" E A FRANCESCO CUCCHI
di Graziano Paolo Vavassori
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Bergamo non è solo “imponenti monumenti”. La nostra città è così ricca di storia che quasi ogni via nasconde qualche piccolo monumento in ricordo di qualcuno o di qualcosa.
In questo articolo ci occupiamo del busto di Francesco Cucchi e del monumento “Alla Resistenza”, situati di fronte al Comune, in Largo G. Gavazzeni, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro ed inseriti in un contesto caratterizzato da un giardino molto curato e ricco di fiori.
Il busto in onore di Francesco Cucchi è stato realizzato dallo scultore milanese A. Prandoni ed è stato inaugurato il 30 maggio del 1920. Esso è composto da un basamento in pietra verde, che sorregge l’immagine di questo
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“Cacciatore delle Alpi”, scolpita su un blocco di marmo bianco. Si notano il viso e le braccia ben definite, mentre il resto del busto è appena abbozzato.
Il restauro, terminato nel 1994 e finanziato da Auto Ghinzani, ha messo in luce la bicromia dell’opera, che |
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era ormai celata sotto un velo di particellato atmosferico.
Chi era Francesco Cucchi? È nato a Bergamo il 17 dicembre del 1834 e, raggiunta la maggiore età, si è arruolato appunto nei Cacciatori delle Alpi. Oltre a prendere parte alla spedizione dei Mille, durante la quale è stato ferito, nel 1864 viene mandato in incognito da Garibaldi nel Veneto e nella penisola balcanica, con lo scopo di creare le basi per una grande insurrezione contro l’Austria. Infine, è stato deputato per ventisette anni al Parlamento nel partito radicale ed è morto a Roma il 2 ottobre del 1913.
Giacomo Manzù, uno dei maggiori scultori del Novecento, ha sempre dato un esplicito messaggio con le sue opere. Il bronzo “Alla Resistenza”, di cui ne è l’autore, non è certo un’eccezione, anzi, ne è un esempio altissimo. Non è stato realizzato su committenza, bensì da una necessità artistica dell’autore, con cui ha potuto esprimere la propria visione di uno dei momenti civili più drammatici |
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