profondità d'animo di un assassino pur senza far sentire il lettore oppresso dalla sua crudeltà. È un incredibile esercizio di equilibrismo per un autore; chiunque si sia trovato ad affrontare un tema descrittivo a scuola lo sa: come lasciare il narratore “fuori dalla porta” senza tuttavia sacrificare le emozioni?
La Nothomb ci riesce in quanto ha iniziato a monte un processo di straniazione delle regole letterarie: i personaggi e le loro storie giocano secondo regole tutte loro, svincolate da quelle comuni.
Peccato per i detrattori, questa autrice ha molte più sfaccettature di quelle che lascia intendere in questo libro, merita una lettura più approfondita, meglio in lingua originale.
Silvia Ferrari
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