Sandra Mondaini nacque a Milano il 1 settembre 1931. Figlia di Giuseppina Bombardini e Giacinto “Giaci” Mondaini, noto pittore ed umorista della rivista satirica “Bertoldo”, ella divenne famosa già da piccola quando il padre la fece apparire a soli sei mesi in una campagna di sensibilizzazione contro la tubercolosi. Giovanissima, negli anni Quaranta intraprese la carriera di modella per aiutare la famiglia lavorando per la rivista “Mani di fata” e poi posando per il famoso fotografo Luxardo e per la nota casa di cappelli Borsalino.
Spesso durante la sua vita Sandra si è rammaricata di aver lasciato presto gli studi scolastici tanto che, nei battibecchi affettuosi con il compagno della sua vita Raimondo Vianello, quest’ultimo le consigliava affettuosamente “di non arrampicarsi in discorsi che poi non si sapeva dove andavano a finire”.
Il suo debutto sul palcoscenico avvenne al Teatro Olimpia di Milano nel 1949, con una piccola parte nella commedia “Ghe pensi mì”, di Marcello Marchesi, accanto a Tino Scotti e Franca Rame, mentre il suo debutto sul piccolo schermo avvenne quattro anni dopo. Nel giorno del battesimo della televisione italiana, Sandra era presente con il programma “Settenote” con Virgilio Riento mentre, sempre nel 1954, ottenne un buon successo accanto ad un giovanissimo Mike Buongiorno nel programma TV “Fortunatissimo” e come valletta nel primo quiz televisivo, “Attenti al fiasco!”, condotto da Dino Falconi.
Nel 1955 entrò nella piccola compagnia di rivista di Erminio Macario, che due anni prima l’aveva notata come “generica fissa” in un programma televisivo, ottenendo grande successo di pubblico in quanto estremamente diversa dalle altre soubrette dell’epoca: al posto di piume, pizzi e lustrini, Sandra Mondaini conquistò il pubblico con una verve comica irresistibile e la battuta sempre pronta. Accanto a Macario, ella apprese con pazienza ed umiltà la disciplina ferrea del palcoscenico, divenendo quella grande professionista dello spettacolo, umile e sempre pronta a riconoscere i propri sbagli, che gli Italiani hanno amato. Con il grande comico recitò in una trilogia di riviste di Amendola e Maccari, ottenendo un grandissimo successo: “L’uomo si conquista la domenica” (1955-56); “E tu biondina…” (1956-57); “Non sparate alla cicogna!” (1957-58).
Nel 1958 Sandra Mondaini incontrò Raimondo Vianello, il quale, quattro anni dopo, nel 1962, diventò compagno di vita e di lavoro. Curioso l’aneddoto da lei raccontato a proposito della sua proposta di matrimonio: “davanti ad una cotoletta, a cena insieme a Gino Bramieri, lui mi ha fatto la più irrituale delle proposte di matrimonio, tant’è che non ho capito più nulla e sono rimasta muta. Non avevo capito se parlava seriamente… d’altronde, lui scherzava sempre!” Sandra è sempre stata molto gelosa del suo Raimondo, per tutta la vita, ma lui, con quell’aria da lord scanzonato, aveva più volte fatto sapere che tutte le vamp del mondo non valevano proprio la sua Sandrina.
Insieme a Raimondo Vianello e a Gino Bramieri formò un simpatico trio comico che ottenne grande successo a teatro con “Sayonara Butterfly” (1959), di Marcello Marchesi, parodia dell’omonima opera di Puccini e, sempre nel medesimo anno, con una rivista ricca di satira politica e sociale, “Un Juke Box per Dracula”. Successivamente Sandra fu chiamata da Garinei e Giovannini per interpretare la commedia musicale “Un mandarino per Teo” (1960), accanto a Walter Chiari, che divenne grandissimo amico di Raimondo, Alberto Bonucci e Ave Ninchi. Poi si dedicò soprattutto alla televisione per la quale aveva iniziato a lavorare nel 1953. Tra le sue esperienze teatrali ricordiamo anche “L’ora della fantasia” (1972), insieme a un giovanissimo Pippo Baudo.
Il primo grande successo televisivo arrivò con la trasmissione musicale “Canzonissima” (1961-62), dove Paolo Poli e Sandra Mondaini interpretarono i terribili “enfant prodige” Filiberto e Arabella. Nel 1963, Marcello Marchesi, al suo esordio televisivo con “Il signore di mezza età”, la scelse come interprete esilarante di Crudelia Delor, parodia ispirata alla terribile omonima del disneyano “La carica dei 101”. Lo stesso anno apparve accanto al neo marito Raimondo Vianello nel varietà “Il giocondo”; la coppia sul piccolo schermo funzionò assai bene e il pubblico si affezionò a questi due simpatici personaggi seguendo con affetto le loro briose apparizioni. Fu questo l’inizio folgorante di uno splendido sodalizio, nella vita quanto nel lavoro. Trionfarono con “I tappabuchi” (1967), dove accanto al marito e a Corrado presentarono le esilaranti candid camera di Nanni Loy, “Sai che ti dico” (1972), “73… ma non li dimostra” (1973), accanto al Quartetto Cetra e Adriano Celentano, “Tante scuse” al quale fece seguito l’anno successivo “…di nuovo tante scuse” (1974-75). Alla fine degli anni Sessanta, oltre al teatro ed alla televisione, ella si cimentò in un programma radiofonico “Gran Varietà” alternandosi alla sua conduzione con Raffaella Carrà, Walter Chiari, Paolo Villaggio e Gino Bramieri; a teatro fu invece interprete, in coppia con Francesco Mulè, della commedia “Con assoluta gratitudine”, scritta da un inedito Maurizio Costanzo.
Nel 1977 la coppia Mondaini-Vianello tornò in TV con lo spettacolo “Noi… no!” per il quale Sandra incise la mitica sigla del programma “Ma quanto è forte Tarzan”, ottenendo un successo inaspettato e confermandola ancora una volta un’artista sempre più completa. L'anno seguente i due furono i protagonisti del varietà abbinato alla Lotteria di Capodanno “Io e la Befana”, con la partecipazione di Gigi Sammarchi e Andrea Roncato. Sandra in questa occasione portò in scena per la prima volta il clown Sbirulino, ottenendo grande successo tra il pubblico, specialmente tra i bambini. Nel 1978 Erminio Macario, suo mentore e scopritore, la volle al suo fianco insieme a Marisa Del Frate e Rita Pavone in “Macario più”, show televisivo del sabato sera realizzato per festeggiare i suoi cinquant'anni di carriera e le tre soubrette recitano accanto all'artista torinese, riproponendo commedie e le riviste di cui erano state protagoniste.
Il 1980 la vide protagonista di una neonata trasmissione “Domenica In”, condotta da Pippo Baudo. Sempre nel medesimo anno, dallo storico locale La Bussola di Marina di Pietrasanta in Versilia, i coniugi Vianello presentarono insieme a Delia Scala lo spettacolo “Una Rosa per la Vita”, uno dei primi esempi di iniziativa televisiva destinata a raccogliere fondi per la ricerca; visto il grande successo riscosso dal galà, che vide la partecipazione di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo, esso venne riproposto per altri due anni con la stessa formula e gli stessi presentatori. I due coniugi sono stati particolarmente sensibili all’argomento malattia ed hanno sempre prestato volentieri la loro immagine per aiutare la ricerca: sono il volto famoso dell’associazione AIRC per la ricerca sul cancro, con una collaborazione durata oltre vent’anni, in quanto questa malattia si è presentata a più riprese nella loro esistenza. Raimondo fu operato ad un rene e anche Sandra si ammalò di cancro. Anche se i due hanno scherzato, a loro modo, con la malattia, parlandone sempre con il sorriso sul volto e senza farsi mai abbattere, essi sono stati capaci di far capire alle persone quanto sia importante la prevenzione e la ricerca medica in questo campo, tant’è che nel 2003 hanno ricevuto direttamente dal Presidente della Repubblica il premio “Credere nella ricerca”, premio assegnato a chi si distingue per l’impegno e il supporto nelle attività della ricerca oncologica.
Nel 1981 Sandra e Raimondo condussero, insieme ad una giovanissima Heather Parisi, lo show del sabato sera “Stasera niente di nuovo”, ultimo loro spettacolo in Rai; inoltre Sandra incise la sigla della trasmissione “Si chiama Zorro” e cantò e ballò la sigla finale “Occhi rosa per te” con la soubrette americana. Sempre nello stesso anno il suo personaggio Sbirulino fu il protagonista della sigla del programma “Fantastico bis”.
Nel 1982, sempre insieme al marito, Sandra Mondaini fu tra i primissimi artisti di grande popolarità a lasciare la Rai per approdare sul neonato network televisivo privato Fininvest, con lo show “Attenti a noi due”, cui faranno seguito diversi altri spettacoli di intrattenimento insieme all'inseparabile Raimondo, tra cui ricordiamo “Attenti a noi due 2” (1983) e “Sandra e Raimondo Show” (1987). Nel 1982 e nel 1984 fu autrice e presentatrice della trasmissione TV “Il circo di Sbirulino”, dove Sandra fu protagonista assoluta con il suo pagliaccio, amatissimo dai piccini e anche dai più grandi. Nel 1983 partecipò al game show “Zig Zag” condotto da Raimondo, fino a diventare presenza fissa e co-conduttrice nelle seguenti edizioni, dal 1984 al 1986, mentre dal 1988 al 1990 fu ospite fissa su Canale 5 del quiz televisivo “Il gioco dei 9”, anch'esso condotto dal marito Raimondo.
A dieci anni dalla nascita della televisione commerciale, nel 1990, la coppia Vianello Mondaini venne chiamata a condurre una puntata del varietà “Buon compleanno Canale5”, con Heather Parisi: insieme a Mike Bongiorno, Corrado e Marco Columbro, l'11 gennaio 1991 essi presentarono la puntata finale della trasmissione. Dal 1991 al 1993 riportò in scena il pagliaccio Sbirulino affiancando Marco Columbro e Lorella Cuccarini nella conduzione di “Buona Domenica”, in quella che fu la prima “diretta” della televisione commerciale.
Il loro più strepitoso successo lo devono alla sit-com “Casa Vianello”, attraverso la quale hanno fatto entrare milioni di italiani nella loro vita privata: dal 1988 al 2007 ci hanno deliziato con esilaranti sketch dove lei gioca a fare la casalinga annoiata in cerca del brivido e lui il marito pantofolaio rapito da vicine “vamp” e dal gioco del pallone.
Il 26 giugno 2006 la Mondaini, insieme al marito, venne insignita della medaglia di Grande Ufficiale dell’Ordine di merito della Repubblica su iniziativa del Presidente Scalfaro, come riconoscimento al loro valore artistico ed umano. Nel 2004 i due condussero “Sandra e Raimondo Supershow”, uno spettacolo che ripercorre in tredici puntate le tappe della carriera della coppia attraverso filmati di vecchi programmi. Lo stesso anno, la casa discografica Rhino Records pubblica un cd dal titolo “Le più belle canzoni di Sandra Mondaini”, contenente tutte le migliori sigle e canzoni da lei interpretate.
La malattia, però, si accanì ancora contro di lei. Dopo aver sconfitto per ben cinque volte il cancro, Sandra si ammalò di vasculite, una malattia rara che colpisce i vasi sanguigni causando dolori lancinanti ad ogni movimento e per la quale non esiste una cura. Nel 2008, alla serata finale del Festival di Sanremo durante la quale la coppia ricevette il premio dalla Siae per la lunga carriera artistica, una Sandra sofferente si presentò sul palco in carrozzina e, molto commossa, annunciò che avrebbe lasciato il mondo della spettacolo. Per lei, eterna sbarazzina con l’argento vivo addosso, fu un duro colpo, la sua immobilità era una forte limitazione, ma il suo spirito indomabile non l’ha mai lasciata e lo sguardo affettuoso che ha sempre rivolto al marito da solo non è mai bastato a celare la sagacia dei loro perenni battibecchi che nascevano, come ormai tutti sapevano, da un grande immenso amore.
Il 2010 è stato un anno terribile per Sandra Mondaini. Il 15 aprile 2010 morì l’amato marito Raimondo, lasciandola così sola e disperata. Dopo questo duro colpo, le sue condizioni cliniche si sono aggravate giorno dopo giorno; la soubrette non voleva più vivere senza colui che è stato sempre al suo fianco per un’intera vita. Venne ricoverata in clinica a Pisa e le sue condizioni di salute migliorarono, ma il dolore interiore per la perdita subita non si è mai placato.
Sandra Mondaini si è spenta all’Ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverata da circa 10 giorni, il 21 settembre 2010, all’età di 79 anni, a seguito di un’insufficienza respiratoria. Erano passati solo cinque mesi dalla morte del marito, troppi però per una donna legata da un sentimento così eccezionale al suo compagno, nel lavoro quanto nella vita.

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