MY SPECIAL CAR SHOW 2011
di Giovanni Cozzi - Fotografia G.P.Vavassori
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Che peccato! Non ho altre parole per definire ciò che ho visto a Rimini in occasione del My Special Car Show 2011; e pensare che, proprio con questo articolo, nel lontano 2006 ho iniziato la mia carriera giornalistica.
Ricordo come se fosse oggi quando entrai nei padiglioni della Zona Fiera di Rimini per la prima volta e, con immenso stupore, vidi tutto quello che avevo sempre sognato di vedere. La città romagnola era diventata per l’occasione una piccola Essen con un salone dedicato a tutto quello che riguardava l’elaborazione di un automobile sotto tutti gli aspetti e come tale godeva di tutti i crismi e le peculiarità di una manifestazione nata sotto una buona stella. La partecipazione delle case ufficiali nonché la concomitante presenza dei maggiori preparatori del settore tuning sia italiani quanto stranieri aveva fatto di quell’evento una vera e propria chicca tanto deliziosa da gustare quanto un dolce al cucchiaio fatto in casa.
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A fronte di tali auspici era lecito aspettarsi, da un evento simile, che il corroboramento degli anni e lo spessore del susseguirsi della manifestazione nel tempo facesse |
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da catalizzatore per tutto quello che di buono c’era ancora da fare a da dire sul mondo delle elaborazioni, calamitando l’interesse anche di coloro che alle prime manifestazioni non vi erano ancora stati e soprattutto non vi avevano ancora presenziato.
Ecco perché è stata la delusione il sentimento che più di tutti mi ha pervaso durante tutta la mia visita alla manifestazione. Oltretutto, non pensavo di dover portare a Rimini i tappi per le orecchie che normalmente uso in occasione dei gran premi automobilistici. Ma provate a pensare ad una cosa. Quando le maggiori case automobilistiche mondiali, nonché i migliori preparatori ed aziende di prodotti aftermarket dedicati, disertano quasi nella loro totalità un
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