segue un lungo e corposo spettacolo in una scaletta che il nostro beniamino ha sapientemente saputo architettare e costruire in un attento e minuzioso intarsio: in alcuni momenti sul palco riesce a far interagire diciannove persone!
     Vi chiederete: ma perché questo titolo? “Ca7” perché è il settimo album registrato in studio e perché ha l’ambivalente significato di cassetto, ovvero il posto deputato a deposito di oggetti da conservare, salvaguardare, da lasciare lì per un po’ con l’idea, prima o poi, chissà, di recuperarli. Infatti come dice lo stesso autore:” Nel CD troverete cose nuove, ma anche cose che già conoscevate e che avevate dimenticato…oppure cose che ricordate benissimo, ma che non volevo andassero perdute”. Curiosa e originale, oltre al titolo, anche la custodia del Cd: un cartonato a forma di camicia piegata che si srotola verticalmente, palese l’attinenza al titolo poiché sovente le camicie vengono riposte, appunto, in un cassetto; davvero simpatica anche “l’edizione Deluxe”, contenente il Cd ed altri gadget, che consiste in un vero cassetto in legno di betulla, 100 pezzi unici, numerati e autografati dallo stesso Bepi.
     Non mi soffermerò ad illustrare i contenuti e le caratteristiche musicali dei singoli pezzi sia perché non ne ho la competenza sia perché ritengo che ognuno debba elaborare una sua personale interpretazione e scoprire da se le novità racchiuse nell’opera. Posso brevemente dirvi che la compilation raccoglie brani nuovi inediti e alcuni recuperati, al suo interno troviamo un totale di 26 tracce tra brani e le consuete e esilaranti gag: le canzoni sono tutte, o quasi, in dialetto bergamasco come è consuetudine di Bepi & The Prismas e coniugano al nostro dialetto differenti generi musicali quali folk, country, rock, jodler, swing, celtica, charleston ma non mancano anche riferimenti alla musica classica e al liscio. Tra i vari titoli troviamo: “Coca e Havana”, dove si ironizza sui sabato sera all’insegna di sesso, droga e Rock 'n' Roll, si prosegue con “Debet Song” e “Credet Song”, brani che mettono il dito nella piaga dell’attuale congiuntura economica che mina la stabilità di molte ditte afflitte e indebolite da debiti e/o crediti; “Bepi Quiss”, simpatica sigla per una fantomatica trasmissione a quiz televisiva, “Gnurant”, pezzo che ritrae una tipologia di bullo orobico grezzo e spaccamontagne, già pubblicato in una raccolta precedente, qui presente sia nella versione originale sia in una versione musicale differente a titolo (non casuale) “Oldrant”. In “Viva l’Italia” invece il Bepi canta in italiano ed esprime un suo punto di vista personale riguardo l’amor patrio, vi compaiono le splendide voci di Gabriele Nani, baritono e Marta Calcaterra, soprano. Grandi consensi ha ottenuto il duetto Bepi-Cinelli in “Turne dala mé zènt”, brano scritto dall’artista

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