Risposta allo I.A.P. relativamente alla segnalazione della pubblicità diffusa dagli autobus cittadini fino al 7 marzo.
     “Posso capire la vostra risposta solo in base al fatto che ci troviamo di fronte ad un’assuefazione all’uso irrispettoso dell’immagine della donna, ridotta a stimolo erotico-sessuale, da parte dei media di ogni genere. Al punto che, anche da parte vostra, si arrivi al ‘diniego massiccio’ del messaggio veicolato dal tipo di pubblicità in questione, non certo mitigato dall’utilizzo di un’immagine dalla forma grafica di tipo fumettistico. Dire poi che è diretto ad un pubblico femminile non fa che aggravare la cosa, poiché fondandosi su riferimenti sessuali per maschi, propone alle donne una caricatura di se stesse.
     Il messaggio immediato che lo stimolo verbale e visivo diffondono - così semplice e chiaro da raggiungere ogni tipo di pubblico, anche giovanissimo - non fa che rinforzare lo stereotipo della donna-oggetto! Donna dunque insistentemente presentata dai media non nella sua realtà di persona di genere femminile, ma come ‘femmina’, oggetto atto a stimolare appetiti sessuali.
     Media che si rivelano come l’espressione di una società in piena contraddizione: una società che sul piano teorico e legislativo riconosce ai due sessi pari dignità e diritti mentre, ‘quotidianamente’, li misconosce consentendone la violazione!”
     Distinti saluti Giuliana Longo

     Il pesante ruolo della pubblicità e della TV nel rafforzare lo stereotipo della donna-oggetto e nell’offrire modelli ai giovanissimi.
     Sono stata favorevolmente colpita dalla scoperta della “reazione”che, nella persona di Lorella Zanardo, attraverso il sito e il libro “Il corpo delle donne”, si sta organizzando nei confronti del massiccio uso dell’immagine della donna-oggetto da parte dei mezzi di comunicazione di massa. A questo è seguito un risveglio della mia attenzione per il tema - che aveva finora suscitato in me solo preoccupazione - e il desiderio di uscire dalla passività per sostenere la protesta.
     Nel quadro di questa reazione, oggi voglio soffermarmi innanzitutto sul fatto che l’azienda trasporti cittadina ha portato in giro per la città un manifesto pubblicitario il cui contenuto è perfettamente in linea con l’andazzo attuale! Talmente in linea che, non solo questo tipo di pubblicità ha trovato piena autorizzazione a circolare, ma, come ho constatato attraverso la risposta dello I.A.P. ad una mia segnalazione, il suo reale contenuto viene negato. Tutto questo a conferma dell’assuefazione all’abuso di certa rappresentazione della donna di cui siamo vittime ormai da troppo tempo.
     Donna ridotta dai media ad un’unica dimensione, sfruttata come stimolo erotico-sessuale, al punto che si arriva con molta disinvoltura al “diniego massiccio” del messaggio veicolato dal tipo di manifesto in questione: non certo mitigato dall’utilizzo di un’immagine femminile dall’aspetto grafico “di tipo fumettistico”. Se poi il messaggio, come dettomi, fosse diretto al pubblico

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