vecchia diocesi antica della Palestina. Egli, di fatto, accettando tale incarico, si impegnò a viaggiare parecchio per conto del Papa e scelse come motto episcopale “Oboedientia e Pax”, Obbedienza e Pace, frase che divenne il simbolo del suo operato.
Durante tale missione, Roncalli dovette affrontare molte questioni spinose, come il rapporto fra i cattolici di rito romano e quelli di rito orientale, nonché il delicato rapporto fra la Chiesa cattolica e la maggioranza ortodossa. Di fatto, si occupò anche di appianare le divergenze nate in Santa Sede in merito al matrimonio fra il re bulgaro Boris III, ortodosso, e la figlia del re d’Italia Vittorio Emanuele III, Giovanna di Savoia: Papa Pio XI aveva concesso la dispensa per il matrimonio da celebrarsi con rito cattolico, ma la coppia reale si sposò anche con rito ortodosso a Sofia, causando una forte irritazione nel pontefice, irritazione accentuata anche dal battesimo, sempre con rito ortodosso, dei figli della coppia.
Nel 1934, Angelo Giuseppe Roncalli fu nominato arcivescovo titolare di Mesembria, antica città della Bulgaria, con l’incarico di delegato apostolico in Turchia e in Grecia, nonché amministratore apostolico “sede vacante” del vicariato apostolico di Costantinopoli. Questo periodo coincise con la Seconda Guerra Mondiale ed è oggi ricordato per il notevole impegno profuso da Roncalli a favore degli ebrei in fuga dall’Europa occupata dai nazisti.
Dieci anni dopo, nel 1944, Papa Pio XII nominò Roncalli nunzio apostolico a Parigi e, nel 1953, dopo esser stato nominato cardinale, egli ricevette direttamente dalle mani del presidente francese Vincent Auriol la berretta cardinalizia, durante la cerimonia all’Eliseo, privilegio fino ad allora riservato solo ai monarchi di Francia. Fu lo stesso presidente che gli consegnò anche la Gran Croce della Legione d’Onore della Repubblica Francese il 14 gennaio 1958.
Nel 1953, oltre alla nomina di cardinale, divenne anche Patriarca di Venezia. Questo fu un periodo molto propizio per Roncalli, che diede sfoggio di modernità di pensiero e grande apertura mentale; fra le sue tante azioni, è rimasto memorabile il messaggio che egli inviò al Congresso del PSI, partito allora alleato con il PCI, i cui dirigenti erano stati scomunicati nel 1949 proprio da Papa Pio XII. I giornalisti dell’epoca riportarono che Roncalli individuava “le cinque piaghe del Crocifisso, oggi, nell’imperialismo, nel marxismo, nella democrazia progressista, nella massoneria e nel laicismo”.
A seguito della morte di Papa Pio XII, Angelo Giuseppe Roncalli, con sua grande sorpresa, fu eletto Papa. La fumata bianca ci fu il 28 ottobre 1958 e |