qualità che un buon capofila politico deve necessariamente avere per poter governare. Ad ogni modo, sebbene estremamente fanatico e decisamente rivoluzionario nelle proprie idee politiche, Mussolini fu l’artefice di tutte quelle istituzioni che ancora oggi regolano il complesso sistema delle leggi italiane. Nel 1925 introdusse la legge 473 del 17 aprile 1925, con la quale venivano sancite le nuove norme igieniche per le imprese e l’obbligo sanitario per le stesse di provvedere al servizio sanitario nell’azienda, a non gravare donne e minorenni con carichi eccessivi di lavoro e a segnalare e ben custodire le sostanze nocive. I contratti nazionali di lavoro acquisivano più forza contrattuale con i padroni, i datori di lavoro. Inoltre, con regio decreto 582 del 1 maggio 1925, fu fondata l’Opera Nazionale Dopolavoro (O.N.D.), allo scopo di “promuovere il sano e proficuo impiego delle ore libere dei lavoratori”. Mussolini fu anche promotore di leggi a tutela delle donne lavoratrici (legge 653 e 654 del 22/03/1934), che sancivano il diritto per le donne di conservare il posto di lavoro dopo la maternità, il periodo di licenza prima e dopo il parto e i permessi obbligatori per l’allattamento.
     Nel 1933 fu creato l’Istituto Nazionale Fascista della Previdenza Sociale (I.N.F.P.S.), che nel 1943 cambiò la denominazione in I.N.P.S., un ente di diritto pubblico con lo scopo di garantire la previdenza sociale ai lavoratori. In quell’anno nacque il primo vero sistema pensionistico italiano, in quanto fu a carico dell’ente l’assicurazione obbligatoria contro la vecchiaia (che prese il nome di pensione), sia per i dipendenti pubblici sia per i privati. Fu creato anche l’Istituto Nazionale Fascista per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (I.N.F.A.I.L.), ribattezzato I.N.A.I.L. sempre nel 1943, con lo scopo di tutelare i lavoratori dagli infortuni sul lavoro e dalle malattie professionali.
     Mussolini si fece inoltre promotore della bonifica di vaste aree paludose italiane, come l’Agro Pontino, contribuendo a debellare malattie come malaria, tubercolosi, vaiolo, pellagra e rabbia e fu anche il primo politico italiano a promuovere azioni per debellare la mafia nel Sud d’Italia, attraverso la nomina di Cesare Mori a prefetto di Palermo, con poteri estesi su tutta la Sicilia.
     Per pura vanità del Duce, il 12 aprile del ’32 venne presentata, al Salone Internazionale dell’Automobile di Milano, la nuova Fiat Balilla, che, nelle intenzioni di Mussolini, avrebbe dovuto essere l’automobile di tutti gli italiani, agevolandone la sua diffusione, tuttavia non raggiunse mai i risultati sperati (una simile iniziativa fu adottata anche da Adolfo Hitler con la Volkswagen).
     La politica estera di Mussolini era un miscuglio di idee imperialistiche di stampo romano assai incerte. Dopo l’occupazione delle truppe italiane di Corfù,

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