ARTE CONTEMPORANEA CONTRO ARTE “NON” CONTEMPORANEA
                                              di Cristiano Calori

     I tipi dell’arte e del mercato dell’arte in particolare sono davvero interessanti, sembrano tifosi di calcio, appassionati, faziosi e anche un po’ violenti. L’eterno e attualissimo dibattito tra arte contemporanea e arte “non” contemporanea sembra negli ultimi anni molto sentito e dibattuto in tutta Italia e anche a Bergamo.
     Il dibattito è tipicamente italiano; nel resto del mondo occidentale la stessa figura del mercante d’arte così come del curatore è molto più trasversale e completa, le gallerie nelle grandi metropoli internazionali “contaminano” il

mondo del passato con quello del presente, nessuno si scandalizza. In Italia, protagonista di un grande passato, in pochi sembrano credere nel presente, per l’arte come per l’architettura.
     L’arte contemporanea è davvero arte che

può reggere il confronto con quella più antica? Anche nella nostra città, riviste, artisti, critici, collezionisti, giornalisti, orecchianti e passanti occasionali dicono la loro. La GAMeC, portatrice sana del “verbo” contemporaneo dell’arte in città, fa muro contro i bellicosi attacchi dei neo-conservatori, che pure a Bergamo, silenti e compatti, criticano, sparlano, discutono.
     Se da un fronte le ripetitive mostre alla GAMeC (cambiano i titoli ma la mostra è sempre la stessa) un po’ annoiano, ma almeno permettono una discussione, sull’altro fronte l’area più conservatrice della (sotto)cultura locale
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