Infine, ho avviato la procedura di iscrizione al Registro della Stampa. Non vi voglio tediare raccontandovi quanto sia stato difficoltoso iscrivere una testata on-line in tribunale, credetemi sulla parola. Già la burocrazia italiana fa acqua da tutte le parti di norma, noi rappresentavamo una novità assoluta per il Tribunale di Bergamo, in un periodo in cui Internet non aveva nemmeno la diffusione e l’importanza di oggi, quindi, potete immaginare quanto ho tribolato, tant’è che, alla fine, ho scoperto che dovevo dirottare la richiesta al Tribunale di Milano, portando così a termine la procedura ed ottenendo l’agognata iscrizione il 13 aprile 2004, numero 256. Evviva!!!
     Se avete fatto due conti, febbraio 2003 segna la prima pubblicazione, ma l’uscita numero uno risale a maggio del 2004. La seconda data è quella ufficiale burocraticamente.
     In conclusione, vi racconto l’ultimo importante passaggio avvenuto durante queste cento pubblicazioni, da collocare temporalmente nel 2009.
     Anche se i lettori sono cresciuti costantemente non ci siamo mai montati la testa e ci siamo sempre definiti “piccoli”. Abbiamo anche sempre pensato che si può fare di più, tempo permettendo, ma nel 2009 c’era la possibilità di, con il medesimo impegno, indirizzare maggiormente l’informazione nell’ambito del sociale. Intendiamoci, non è che non ci occupassimo del sociale prima del 2009, ma gli argomenti e le interviste venivano scelti in funzione degli accadimenti giornalieri, eventi, fatti, persone che incontravamo, i quali ci spingevano a toccare un determinato tema. Inoltre, l’approfondimento era per me soddisfacente - io amo la completezza - ma limitato ad un solo intervento. Io volevo fare di più, in quanto i nostri lettori, con una media di oltre 25.000 al mese, erano ormai un numero consistente. Da quell’anno, dunque, ho deciso di scegliere un argomento e di approfondirlo andando io stesso a ricercare soggetti da intervistare e contornando il tutto con approfondimenti che hanno toccato più rubriche del giornale.
     Nel 2009 ci siamo occupati di SLA, nel 2010 dei GAS e di ipertensione, l’anno successivo di neoplasie e quest’anno di Alzheimer. Se riesco a trovare le persone giuste, intendo, l’anno prossimo, occuparmi della dipendenza dal gioco d’azzardo.
     I nostri progetti per il futuro? Continuare così e quando sarò in pensione… fare molto di più, perché c’è la possibilità di fare molto di più, tempo permettendo.
     Mi rimane solo lo spazio per ringraziare voi lettori, perché, alla fine di tutto, possiamo fare, inventare quello che vogliamo, ma se non ci siete voi che ci leggete, tutto il nostro impegno serve proprio a nulla.
     Grazie!

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