IL CORAGGIO DI DIRE: “FERMATE IL TRENO, VOGLIO SCENDERE”
di Paolo Acquati
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Era il lontano 13 marzo 1993 quando, per la prima volta, Danilo Sacco, a Levico Terme, salì sul palco per diventare “la voce” dei Nomadi, in sostituzione del grande Augusto Daolio, scomparso nell'ottobre del 1992.
28 dicembre 2011, Palasport di Mirandola: ultimo concerto dei Nomadi con la voce di Danilo Sacco.
Credo che parlando di Nomadi tutti sappiano di chi stiamo parlando. Fondati nel 1963 da Beppe Carletti e Augusto Daolio, sono una band che svolge da sempre un'intensa attività live, toccando anche i paesi più piccoli - la provincia di Bergamo ha ospitato innumerevoli volte i loro concerti - aggiudicandosi spesso il titolo di artisti con il maggior numero di concerti (oltre 90 concerti all'anno con oltre 1.000.000 di spettatori).
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La vita della band è stata attraversata, in questi lunghi anni, oltre che dal grande successo, anche da avvenimenti tragici, in particolare, il |
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1992 può essere considerato l'anno nero, infatti, il 14 maggio muore in un incidente stradale il bassista Dante Pergreffi e il 7 ottobre scompare dopo una breve malattia Augusto Daolio.
Parlare di Nomadi però non è solo parlare di musica, parlare di Nomadi vuol dire anche parlare di solidarietà. È dal 1993, anno in cui si dedicarono alle favelas sudamericane, che i Nomadi raccolgono, in occasione dei concerti, tutto ciò che serve per chi ha bisogno, provvedendo poi personalmente alla consegna.
In un'intervista, Beppe Carletti disse: “sia chiaro, noi siamo peccatori, non santi, c’è solo una Persona che salva il mondo, noi non facciamo niente di straordinario, anzi siamo privilegiati perché facendo i musicisti ci divertiamo.”
Quello che mi ha sempre colpito, ogni volta che ho incontrato i Nomadi, è stata la loro semplicità, la loro disponibilità, il loro non essere personaggi, bensì persone che condividono dei valori ben lontani dalle luci dei riflettori tipiche di |
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