mezza idea un acquisto compiuto e non una ennesima svaporata e accantonata intenzione uccisa dal “non so cosa prendere!”
     Conseguenza ulteriore: tali librerie legate ai grossi gruppi editoriali – anche per l’impreparazione letteraria di chi le gestisce – mireranno soprattutto alla vendita dei titoli di quei grossi gruppi, tralasciando invece i piccoli e medi editori, quelli, lo ribadisco, che sovente sanno fare e pubblicare ancora autentica letteratura, proprio perché operanti al di fuori delle logiche di mercato dominanti e dalla relativa produzione “mainstream”. Quindi, il lettore potenziale, che non sa cosa leggere, nelle suddette librerie non troverà chi possa fornirgli un buon consiglio e finirà per acquistare quel libro che avrà visto nella pubblicità in TV o sul grande quotidiano, facendo in pratica piovere sul bagnato e, inconsciamente, contribuendo a mantenere la letteratura “mainstream” o industriale, come la definisco io, perché prodotta per fare quantità e non qualità, soffocando di contro quella autentica e/o di ricerca, che per essere tale non potrà certo seguire le mode del momento, appunto!
     Lo ripeto ancora, non si deve fare di tutta l’erba un fascio; commessi che hanno passione per i libri che vendono ve ne sono, certamente! Non è certo colpa loro se, spesso, non fanno altro che rispondere ad annunci di lavoro, quasi sempre a tempo determinato visto l’andamento piuttosto altalenante del mercato editoriale, nei quali viene loro chiesta bella presenza più che esperienza libraria e relativa passione... Tuttavia, i libri non sono oggetti qualunque. Non si possono trattare come beni di consumo e sottoporli a quelle strategie commerciali imperanti nella nostra epoca consumistica.
     Che siano fatti di carta e inchiostro o che abbiano essenza digitale di “ebook”, quando il valore sono il primo elemento culturale che abbiamo a disposizione, il miglior propellente per la nostra mente e la miglior palestra per allenare il pensiero, perdere delle figure come i librai d’una volta, così capaci di accompagnarci nel meraviglioso mondo dei libri, è un po’ come attraversare l’oceano a bordo di un magnifico e rilucente transatlantico governato da soli mozzi, piuttosto che su una barca piccola ma ben timonata da un esperto lupo di mare.
     Guarda caso, con il proliferare della vendita negli ipermercati e nelle catene di distribuzione editoriali, senza contare il mercato on line, i libri si possono trovare ed acquistare molto più facilmente oggi che venti o anche solo dieci anni fa, eppure ci sono sempre meno lettori. Non è soltanto una coincidenza, questa.

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