secondi a nessuno e per dimostrarlo nuovamente, ecco il meglio di quanto esposto a Ginevra.
Partiamo senz’altro dalla celebrazione per i cento anni della carrozzeria Bertone festeggiati con la concept Nuccio, la quale porta il nome del figlio del fondatore Giovanni e per la quale è stato rispolverato, in chiave moderna, quella idea di design prefigurativo e futuristico dal quale scaturì, nel 1970, la Stratos Zero, basata sulla meccanica dell’allora in voga Lancia Fulvia 1600 HF. Nella sua moderna reinterpretazione rimangono gli stilemi tipici di quell’auto con il frontale caratterizzato dal cristallo anteriore prominente su tutta la parte davanti della vettura e la ridotta altezza dal suolo del veicolo. Scompare invece l’apertura laterale del cristallo sopraccitato, unica via d’accesso all’abitacolo dell’epoca, sostituito oggi dalle classiche portiere laterali. Rimane invece la
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totale mancanza di visuale posteriore sopperita per necessità da una telecamera collegata con un grande monitor annegato nel cruscotto. La motorizzazione invece è figlia dei nostri tempi e consta di un poderoso otto cilindri 4700 c.c., con il quale sarà presentata al prossimo Salone di Pechino.
Continuiamo la nostra rassegna di splendidi capolavori pieni di stile italiano con la Brivido, di Giugiaro. In questa sua interpretazione di grande coupè a quattro posti si intravedono i tratti caratteristici di un’altra concept del passato, la Lamborghini Marzal. Infatti, proprio da essa, sono state riprese le grandi portiere laterali ad ala di gabbiano, quasi interamente costituite da cristallo, atte a dare più luce all’interno e a lasciar vezzosamente intravedere anche la parte bassa dell’abitacolo. Anche le linee caratteristiche sia della parte frontale sia del posteriore ricordano in più di un dettame la precedente Marzal, mentre, anche in questo caso, la meccanica è tutta nuova e basata su di una unità propulsiva 3000 V6 a benzina dotata di turbocompressore, accompagnata da un sistema |
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