MANOVRA MONTI: I DATI BANCARI
                                              di Graziano Paolo Vavassori

     Si legge sui quotidiani che, se tutti gli evasori fiscali pagassero le tasse, non avremmo bisogno, oggi, di tirare la cinghia, tuttavia, il nuovo temporaneo premier Mario Monti sembra intenzionato a cambiare questo vizio di lunga data. D’altronde, la super operazione del 30 dicembre scorso a Cortina d’Ampezzo ad opera di 80 agenti della Guardia di Finanza appare come un segnale forte in questo senso.
     La questione è semplice: il tipico signor Mario Rossi, che abita magari in un paesino di mille abitanti, sebbene possieda una Top Car, quelle che fanno sognare noi appassionati di auto, sia proprietario di una villa da 500 mila euro, intestata alla moglie però, e si sposti via mare con uno yacht da venti metri, dichiara al fisco un reddito, diciamo, non proprio in linea con il proprio tenore di vita. Il problema fondamentale è che il Fisco non sa che codesto Rossi possiede tutti questi beni. Rossi paga il bollo auto e tutte le tasse obbligatorie per la casa e la barca, ma non esiste un “cervellone informatico” che possiede tutti questi dati uniti da una “query relazionale”. Quindi, per ora è molto difficile scovare chi evade le tasse.
     A questo punto, l’operazione degli agenti nella lussuosa location per le vacanze invernali appare più chiara: scrivere a manina le targhe delle auto di lusso parcheggiate nelle vie di Cortina e raccogliere nomi e cognomi di coloro che hanno prenotato negli alberghi a 5 stelle consente di incrociare i dati con le dichiarazioni dei redditi in mano al fisco. Sostanzialmente, se gli evasori sono invisibili a causa della scarsità dei mezzi informatici del nostro Paese, andiamo a pescarli dove questi presunti evasori vanno a spendere il denaro.
     In questa ottica, si colloca anche l’articolo 11, comma 2, del DL 201/2011, del cosiddetto Decreto “Salva Italia”. Nel 2012, infatti, parlare di segreto bancario diviene davvero difficile; gli operatori finanziari, dal primo gennaio, dovranno comunicare all’Amministrazione finanziaria non soltanto l’esistenza dei rapporti intrattenuti con i loro clienti e le operazioni cosiddette “fuori conto”, ma anche le singole operazioni effettuate nell’ambito dei predetti rapporti: di fatto, quindi, all’Anagrafe tributaria verranno trasmesse le stesse informazioni recate dagli estratti conto inviati ai clienti stessi. Tale disposizione stabilisce infatti che gli operatori finanziari sono obbligati a comunicare periodicamente all’Anagrafe tributaria le movimentazioni che hanno interessato i rapporti di cui all’articolo 7, comma 6, DPR 605/1973 e ogni informazione necessaria ai fini dei controlli fiscali, importo delle operazioni comprese.

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