"...essere liutaio oggi significa cercare di unire due mondi molto distanti,
quello del 1700 al marketing odierno."
di Paolo Acquati
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Metti che un giorno, dopo tanti mesi, anzi direi proprio anni, passeggi in uno dei borghi storici di Bergamo e la tua attenzione viene catturata da una vetrina dove fanno bella mostra di sé strumenti musicali in costruzione. Metti che a distanza di qualche mese ripassi per quella via e la stessa vetrina, come per magia, richiama nuovamente la tua attenzione. Alla fine non puoi non cedere, la curiosità è troppa, non ti resta che aprire la porta e chiedere al Maestro Liutaio se è disponibile a concederti un'intervista corredata da qualche foto per Infobergamo.it.
Il risultato? Continuate a leggere!
Liutaio: passione o lavoro?
“Posso dire che la risposta è nella domanda, perché tutto nasce dalla passione, dopodiché serve ancor più passione per portarlo avanti. È un lavoro
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logicamente perché non si vive solo di passione, ma la spinta per iniziare a fare questo mestiere e poi continuare a farlo è indubbiamente la passione.”
Quando e perché hai deciso di fare il liutaio?
“Perché sinceramente non lo so ancora! Ho deciso circa 15 anni fa, in quanto, per vicissitudini della vita, sono capitato a Cremona e siccome ero |
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alla ricerca di qualche attività che richiedesse abilità manuale, in particolare che riguardasse la lavorazione del legno, e, provenendo io da una famiglia di musicisti, ho deciso di unire le due cose e mi sono iscritto all'Istituto Antonio Stradivari, diplomandomi nel 2000.”
Sei anche musicista?
“No, io non sono musicista, anche se durante la scuola ho studiato lo strumento, violino in particolare, e suonicchio poco e male la chitarra…”
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