tour. Attualmente abbiamo superato le 150 date in un anno e mezzo di tour, per cui parecchie, e in più abbiamo fatto anche da spalla a diversi gruppi. L'esperienza con i Bud è stata sicuramente molto positiva perché loro non sono ancora un gruppo di picco, ma un gruppo che sta esplodendo ora, per cui non c'era tutta la pressione e al tempo stesso l'indifferenza che caratterizza le esibizioni del gruppo spalla. Se ti capita di fare da spalla a Neil Young piuttosto che ai Verdena vivi situazioni molto difficili, in quanto il pubblico è lì veramente solo per loro e spesso si avverte il gelo totale fra il pubblico e il gruppo spalla. In caso di grosse produzioni, poi, il gruppo spalla non ha neanche la possibilità di esibirsi al meglio, perché hai a malapena il tempo di prepararti il palco e molto
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velocemente i suoni e quindi vedi spesso gli sguardi del pubblico che non vede l'ora che te ne vai. La nostra esperienza con i Bud, ai quali siamo legati anche da un rapporto di amicizia, è stata molto positiva perché c'è stata la possibilità di instaurare un rapporto anche ‘tecnico’ per cui si arrivava tutti quanti insieme alle due del pomeriggio e si faceva uno studio condiviso del palco, organizzando tutto al meglio, tant'è che tutte le date sono andate molto bene.”
Progetti presenti e futuri?
“Presenti… continuare il tour e restarci il più possibile, perché per un gruppo come noi non c'è altro di meglio da fare che continuare a suonare, è il miglior metodo promozionale che ci sia. L'aspetto più bello della musica è quello di poterla portare direttamente al pubblico, perché si crea un'energia che è impossibile creare con l'ascolto di un disco. Noi siamo tutti cresciuti a pane, salame e muratore, la musica era un sogno, un obiettivo, non abbiamo frequentato a dieci anni le scuole di musica, non siamo cresciuti con la mentalità del concerto, dello spettacolo, tutt'ora abbiamo a che fare con il lavoro. Per noi è importantissimo stare in tour per un po' di anni e capire veramente
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