pensiline degli autobus, accampandosi e dando vita a quella convivialità da strada caratterizzata da fiumi di alcool, diverbi, risse frequenti e spazi aperti utilizzati come servizi igienici, è una realtà ormai nota che i quotidiani locali raccontano con cadenza quasi giornaliera.
     In questo triste scenario, che ogni giorno si consuma a due passi dal centro cittadino, ci si chiede come possa il turista, eletto fieramente come risorsa preziosa per la comunità, essere allettato e motivato dal desiderio di visitare una città che accoglie il viaggiatore tra sporcizia, criminalità e assenza di servizi. Urge che le autorità locali si pongano la domanda se si voglia davvero sradicare questi fenomeni di degrado che, anche in ottica europea, contribuiscono ad inibire il turismo e ad alterare ciò che realmente Bergamo è in grado di offrire, sia come città d’arte sia come contesto logistico. Diventa quindi un imperativo categorico per l’Amministrazione rispondere a questi interrogativi e decidere se cominciare ad adottare tutte le iniziative, anche energiche se sarà necessario, per restituire ai cittadini la tranquillità e quel decoro offesi che si pongono in controtendenza con le ambizioni che la città coltiva in prospettiva futura.

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