fruttuosa forma di “nuovi” guadagni), ma in verità ne frenino una reale diffusione. Il punto della questione è semplice: il costo degli ebook. Troppo elevato, lo dico fin d’ora: in Italia il prezzo medio di un libro elettronico è di € 11,07, ovvero quanto può costare il formato cartaceo o anche di più, se si prendono come riferimento le edizioni economiche. È un’assurdità bella e buona, inutile rimarcarlo, che un semplice file possa costare come un volume di carta e inchiostro stampato in tipografia! Ed è pure un modo deleterio con il quale gli stessi editori rischiano di soffocare sul nascere la diffusione dell’ebook, tirandosi peraltro una zappata sui piedi tanto grande quanto scellerata, dal momento che uno dei vantaggi ovvi, in senso commerciale ma non solo, dell’ebook è proprio dato dal poter offrire al lettore un considerevole risparmio di spesa rispetto al libro cartaceo, dunque un (ottimo) incentivo in più al suo acquisto. Posto ciò, è del tutto normale che la vendita di ebook dalle nostre parti non riesca ad andare oltre quel misero 1% o meno!
     Come detto, vi sono però paesi che riguardo alla diffusione di libri digitali sono più avanti ed è interessante, senza andare troppo lontano, constatare ad esempio ciò che accade Oltralpe, dai “cugini” francesi, i quali, peraltro, agevolano la diffusione dei testi elettronici con prezzi sensibilmente più bassi rispetto alle edizioni cartacee e IVA agevolata (seppur, questa soluzione, viene contestata in ambito UE), prevedendo con ciò di arrivare ad una quota di mercato del 3% entro fine 2012, ancora bassa, certo, ma è comunque il triplo rispetto alla realtà italiana (negli USA, giusto per raffronto, si viaggia al 20%).
     Dunque, che cosa succede al proposito in Francia? Un recente e dettagliato reportage della rivista letteraria “Le débat”, peraltro edita da Gallimard, il più importante editore transalpino, ha fatto il punto della situazione con alcuni operatori ed esperti del mondo editoriale e letterario, ricavandone alcune interessanti osservazioni, di valore assoluto, utili al nostro “compito giudiziale”. Ad esempio, Antoine Gallimard, suddetto maggior editore francese, ritiene che tra dieci anni la sua casa editrice continuerà a pubblicare “moltissimi libri di carta, con tirature iniziali più basse ma compensate dalle vendite degli ebook e da un ricorso più frequente al print on demand”, ovvero alla stampa dei libri non più per tirature prestabilite ma per effettiva richiesta, cosa che le moderne tecnologie di stampa digitale consentono, con notevoli vantaggi economici e logistici, inoltre fornendo un potenziale buon “salvagente” al libro di carta.
     Secondo Francoise Benhamou, economista della cultura, l’ebook ha senso “solo se rompe con il modello economico del libro di carta”. È, nel succo, seppur

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