ZTL: PROTESTE DEI CITTADINI E DEI COMMERCIANTI
                                              di Pierluigi Piromalli

     Nella pesante situazione di crisi che affligge i consumi e conseguentemente il commercio, costretto a boccheggiare per la diffusa mancanza di liquidità, si prospetta, in tempi relativamente brevi e comunque dopo l’estate, la concreta possibilità che il Comune, come da dichiarazione pervenuta dagli uffici competenti, estenda, con espresse finalità sanzionatorie, l’utilizzo delle telecamere, che sorvegliano le zone a traffico limitato, anche alle aree del centro storico della Città Bassa.
     Gli occhi del Grande Fratello si sono già accesi presso i varchi che conducono in Città Alta, mietendo vittime tra coloro che si sono avventurati, a dir la verità con grande disinvoltura e con uno sconcertante menefreghismo, nelle zone interdette, favorendo un robusto rimpinguamento delle casse comunali, svuotate dai patti di stabilità e dalla politica dei tagli perpetrati dall’Esecutivo. Sostanzialmente, da quando è entrato in vigore il rilevamento automatico delle targhe dei veicoli non autorizzati, il medio cittadino orobico pare non essere stato sfiorato dal deterrente della sanzione, la quale, da qualche tempo, viene applicata per gli accessi non consentiti nelle zone della Città Alta. Senza scendere nel merito di un comportamento censurabile dell’utenza, circostanza che condurrebbe ad inevitabili commenti circa la sensibilità della collettività al rispetto delle norme e dei divieti (giusti o sbagliati che siano), va detto, al di là dell’accettazione e della possibilità di pagare la sanzione senza batter ciglio, che lo stesso problema rischia di riproporsi anche per la bassa e per le zone ove le telecamere sono state posizionate per sorvegliare le ZTL già individuate e collocate in prossimità del centro storico e delle aree pedonali.
     L’Amministrazione ha dichiarato che senza un controllo costante ai varchi verrebbero vanificati i buoni propositi per promuovere una mobilità sostenibile, da tempo auspicata dalle amministrazioni cittadine, certificando così l’indisciplina dei bergamaschi rispetto ai divieti d'accesso. Ora si è deciso di puntare decisamente sulle telecamere come unica difesa e come strumento, non dichiarato, per far cassa. L’occhio elettronico dovrà quindi educare l’utente al rispetto delle norme e al consolidamento della scelta, da parte dell’amministrazione, di inibire il transito dei mezzi nel centro città, seguendo il modello delle moderne città europee, evidentemente ancora indigesto alla maggior parte della cittadinanza più per questioni di carattere culturale che per reale avversione.

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