POLITICA IN TRASFORMAZIONE: IL MOVIMENTO DI GRILLO IN AUGE
di Pierluigi Piromalli
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Come accade ormai da diverso tempo, complice una politica miope e lontana dai problemi reali, il primo e più significativo dato che colpisce esaminando la distribuzione delle intenzioni di voto per le forze parlamentari riguarda l’alto numero di elettori ormai disaffezionati ai partiti storici. Questa parte dell’elettorato sta cercando, di conseguenza, una opzione diversa e una alternativa alla politica tradizionale, manifestando indecisione o intenzione di astenersi oppure rivolgendo l’attenzione, come è accaduto dalle recenti consultazioni amministrative in poi, ad una forza antipartitica qual è il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.
Secondo i sondaggi più accreditati, coloro che avrebbero assunto questa posizione di rottura con la continuità del passato ammonterebbero a più della metà degli aventi diritto al voto, percentuale frutto di un insieme assai eterogeneo di soggetti, con preferenza per i più giovani.
Sul piano dell'orientamento elettorale, la costante crescita di indecisi e potenziali astenuti pare essere causata maggiormente dalla progressiva erosione del centrodestra e, in particolare, del Pdl, soprattutto dopo la lacerazione con la Lega Nord e la messa in discussione di quell’alleanza che aveva condotto molti militanti a prevalere in tanti Comuni. Oggi, il Movimento di Grillo è riuscito ad intercettare una vasta platea di elettori, che nel 2008 e nel 2009 avevano espresso consensi per il Pd, ma anche molti ex leghisti e molti tentati dall'astensione. Grillo dispone ancora di un ampio bacino di voti potenziali espressi da coloro che, pur non scegliendolo apertamente, dichiarano di prenderlo comunque in considerazione per una eventuale scelta futura e, conti alla mano, il Movimento rappresentato dallo showman genovese si accrediterebbe addirittura della seconda posizione come forza politica nazionale. Nel momento in cui scriviamo ha sfiorato il 20% delle preferenze nei sondaggi.
Già l'ampiezza delle intenzioni di voto costituisce un sintomo indicativo dell'attuale stato dell'opinione pubblica ed è un campanello d’allarme delle condizioni di salute della politica, incapace di dialogare con l’elettore. L’insieme di questi fattori conferma, dunque, al di là delle variazioni dei singoli partiti, il fenomeno più generale in atto ovvero l'allontanamento progressivo di un elettorato scosso dai ribaltoni, dall’insediamento del governo tecnico e dal “tradimento” di quelle forze di partito, come la Lega Nord, assuefatte alla logica perversa della politica come sinonimo di poltrona e potere. A causa di ciò, una
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