2012: L’ANNO CHE VERRÁ
di Gaudenzio Rovaris
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Nel momento in cui vi scrivo è il sabato che precede la settimana del Natale.
Quanto poco se ne parla! I temi sono invece: la crisi, la manovra, le buffonate in parlamento, le luminarie in tono minore…
È capitato spesso negli ultimi anni che la ricorrenza del Santo Natale perdesse il suo valore carismatico:
Natale di guerra (bellissima la lirica di Ungaretti:
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“NATALE
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle |
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
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Presepi e canzoncine di Natale non possibili per non urtare la sensibilità dei musulmani…;
perdita del Suo valore in una società consumistica (bellissima una pubblicità di qualche anno fa: “Natale negli occhi, Motta nel cuore”);
aumento delle famiglie assillate da licenziamenti, mobilità, cassa integrazione;
oggi la crisi e la necessità di sacrifici.
Mi spostavo in centro con il mio scooter e, nonostante il traffico, notavo molti spettatori davanti alle vetrine e pochi avventori nei negozi. Ho constatato che: nei centri commerciali si guardano più i prezzi della merce; in molti negozi si cerca di attirare clienti con “saldi” o “vendite promozionali”; si prendono d’assalto gli outlet (anche in questi casi mi sovviene la frase dell’Eneide “Timeo Danaos etiam dona ferentes” - temo i Greci, famosi commercianti, anche quando portano doni - pronunciata da Laocoonte davanti al famoso cavallo di Troia, che indica chiaramente come le offerte speciali nascondano quasi sempre qualcosa di poco chiaro…). |
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