MONTI: MISURE BRUTALI, EVITATA LA CATASTROFE…
                                              di Gaudenzio Rovaris

     Ancora una volta chi paga?
     [Corriere della sera di giovedì 18 ottobre 2012 – pagina 8]

     Come lo scorso intervento anche quello di questo mese si impernia su una dicotomia che appare sempre più triste e che trova un governo inflessibile su di un cammino che dovrebbe portare il Paese fuori dalla “catastrofe”, che aveva iniziato il suo mandato con la trilogia imperniata su sacrifici, equità, crescita.
     Ricordo le lacrime del ministro Fornero nell’annunciare una riforma pensionistica che, a fronte di un innalzamento dell’età pensionabile, avrebbe dovuto garantire una maggiore occupazione giovanile (strano modo di presentare una realtà a dir poco contraddittoria… che ha visto crescere in modo esponenziale il tasso di disoccupazione giovanile) e che trascurava la realtà degli “esodati” (bel termine aulico per dire senza pensione e senza lavoro).
     Sacrifici per tutti: in effetti a parole si doveva assistere ad una riduzione delle spese dello Stato (Montecitorio, Palazzo Madama, Ministeri, dipendenti dello Stato con un tetto di retribuzione limitato ad una cifra intorno ai trecento mila euro l’anno se non ricordo male, tagli alle strutture regionali, provinciali e comunali e chi più ne ha più ne metta) ed interventi decisivi contro l’evasione fiscale e le ricchezze eccessive; così tasse sul patrimonio e sui risparmi, IMU anche sulle prime case e sui terremotati nelle tende, accise sulla benzina…
     Crescita: la causa della crisi era vista nella struttura stessa del lavoro e del costo della manodopera, per cui si osannava la capacità manageriale di Marchionne, si deliberavano aperture domenicali e notturne dei pubblici esercizi, si sospendevano diritti conquistati con dure lotte sociali dai lavoratori; ma se il lavoro non c’è per mancanze strutturali e colpe politiche a cosa serve attuare soluzioni che in pratica non hanno favorito la riduzione della cassa integrazione e della disoccupazione e colpito la massa dei dipendenti di minor livello?
     Equità: se è vero che la tassazione sulle proprietà immobiliari e l’aumento delle accise sulla benzina hanno colpito in modo uniforme, è pur vera la massima che presentavo ai miei alunni: è forse avvantaggiato il vecchietto con la pensione minima per il fatto di pagare pochissime tasse (sulla pensione di € 5-600) rispetto al ricchissimo contribuente che con un imponibile di € 100.000 versa un contributo del 40(?)% di quanto dichiarato (ammesso che poi abbia

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