ALABAMA SHAKES, BOYS & GIRLS
                                              di Piero Pellizon

     Si sono formati nel 2009 ad Athens, Alabama. Con questo disco, che sta scalando le classifiche di Stati Uniti e Regno Unito, si sono guadagnati immediatamente il plauso di critica e pubblico, osannati ovunque suonino. Ora sono arrivate le tre nomination ai Grammy Awards per Best New Artist, Best Rock Performance (con “Hold On”) e Best Packaging. E tutto è appena iniziato.
     Gli Alabama Shakes riuscirebbero a scuotere l’animo del più impassibile degli ascoltatori. Lo si capisce appena si ascolta la voce di Brittany Howard nell’attacco di “Hold On”. Una voce potente, penetrante, capace d’incarnare la tradizione musicale della sua terra e riproporla con un filtro Rock in una veste assolutamente moderna.

     Accompagnata dal magnifico chitarrista Heath Fogg, dal bassista Zac Cockrell e dal batterista Steve Johnson, la Howard dà prova della sua duttilità vocale in ogni brano con un timbro magico, sensuale, intenso, ruggente, un timbro d’altri tempi (impossibile per gli appassionati non
scorgere quella piacevole somiglianza con Janis Joplin, il che la dice lunga…). Inoltre, forma insieme a loro una band di ventenni con una precisa direzione musicale, seguita sempre con risultati sorprendenti.
     “I Found You”, “Hang Loose”, “Heartbreaker” sono dimostrazioni di come si possano rendere freschi, diretti e di facile ascolto due generi cardini già molto esplorati, come il Rhythm & Blues e il Soul.
     Assistere a una loro performance dal vivo è l’unica via per poter catturare completamente l’energia della loro musica e poter vivere il senso di purezza che ne nasce. Un’energia che han colto anche artisti di spicco contemporanei come Jack White e celebri come il cantante dei Led Zeppelin, Robert Plant.
     Gli Alabama Shakes potrebbero presto sbarcare in Italia. Intanto, l’11 gennaio inizieranno un tour che li porterà alle Hawaii, Nuova Zelanda, Australia, Giappone, Brasile e Cile. Il tutto con un breve intervallo di date negli Stati Uniti.
     In attesa di poterci godere dal vivo i nostri, ci auguriamo che anche il 2013 possa avere nuovi ottimi protagonisti nell’arte del suono e possa essere fortunato almeno quanto il 2012.
 
 
 
 
 
         
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